COSCRITTO SCELTO ALFIERE REPARTO

Seguo il suggerimento rivolto tempo fa alla nostra Redazione: quello di pubblicare sul sito l’articolo scritto qualche anno prima da Roberto De Donatis, a ricordo del servizio di Alfiere svolto  per il Cambio della Guardia al Quirinale.

Prima del trasferimento a Cervia, il 15° Stormo e la sua Bandiera di Guerra  concorrevano ad assicurare, a rotazione tra i Reparti delle F.A. definiti dal Comando Militare della Capitale, il servizio di Guardia d’Onore al Palazzo del Quirinale.

Oggi la cerimonia del Cambio della Guardia viene effettuata con modalità diverse da quelle descritte nell’articolo che ci accingiamo a pubblicare, nel senso che,  giornalmente e salvo diversamente disposto, la Cerimonia si svolge non più all’interno del Cortile d’Onore ma interamente sulla piazza del Quirinale, con lo schieramento su di essa dei Reparti interessati e con un “cerimoniale” che giorno dopo giorno riesce sempre a riempire la piazza di spettatori.

 Al nostro Alfiere  che scrisse  l’articolo, rimase impressa “ ….la nobile figura di un vecchio, dal volto scavato da rughe profonde, dall’aspetto fiero, il sorriso commosso, il quale, posto sull’attenti, salutava la Bandiera”; e questa immagine,   il nostro Alfiere volle conservare scolpita nella memoria per tutte le volte che si sarebbe trovato davanti alla sacralità del tricolore.

  COSCRITTO SCELTO ALFIERE REPARTO

[dal  NEC IN SOMNO QUIES Vol. 2 (1985-1995) pag.21]

Ricordo che la prima volta che mi fu ordinato di svolgere il Servizio di Alfiere al Gruppo Bandiera, nella cerimonia del cambio della Guardia al Palazzo del Quirinale, fui pervaso da un crogiolo di sentimenti diversi: orgoglio per la fiducia che veniva in me riposta e, nel contempo, timore per la responsabilità che avrei avuto.
La mente mi tornò alle parole di un ufficiale superiore, nostro insegnante al 96° Corso per Allievi Ufficiali di Complemento:  “La  Bandiera di Guerra di un Reparto di Volo rappresenta il simbolo più alto e significativo della storia e della vita degli uomini che per essa hanno lottato, spesso a prezzo della stessa vita”.
Nei giorni immediatamente precedenti a questo mio primo servizio di rappresentanza, mi trovai a leggere la storia del 15° Stormo e della sua Bandiera di Guerra alla quale sono state conferite tre Medaglie d’Argento nel segno del riconoscimento dello Stato alla ininterrotta attività operativa dello Stormo.
Mi fu spiegato dai due Marescialli di scorta alla Bandiera quali fossero le procedure formali e le mie competenze durante la cerimonia. Essi, sapendo che l’emozione mi avrebbe reso meno lucido, mi rassicurarono che in ogni momento della cerimonia non avrebbero mancato di suggerirmi sul da farsi: “Alzi la Bandiera”, “Abbassi la Bandiera” e perfino “Avanti march”.
Venne il giorno della cerimonia e la mia preoccupazione maggiore era se avessi avuto la marzialità necessaria durante la cerimonia.
Quando fu il momento di prendere la Bandiera, io e i due Marescialli entrammo nella stanza del Comandante: il suo sguardo fu più loquace di qualsiasi discorso.
Durante il trasferimento da Ciampino verso la Caserma Montezemolo in Roma, cercai di distrarmi osservando gli antichi ruderi romani, che costeggiavano la via Appia su entrambi i lati.
Nella Caserma, dove ci unimmo alla Compagnia Avieri che garantisce il servizio di guardia al Quirinale, la sosta fu piacevole.
Prima dell’inserimento del Gruppo Bandiera nello schieramento, i Marescialli di scorta ebbero un bel da fare affinchè io non conficcassi il puntale della Bandiera in qualche muro del vano scale, piuttosto basse rispetto alla lunghezza dell’asta.
Finalmente giungemmo al Quirinale, dove dopo una breve attesa si formò nella Dataria il raggruppamento con la Banda Musicale. Il Comandante della Guardia, il Gruppo Bandiera e la compagnia degli Avieri V.A.M..
Sicuramente fu quello il momento più emozionante della cerimonia. Lo schieramento uscì dalla Dataria, marciando tra due ali di folla di turisti e curiosi nella Piazza del Quirinale fino a scomparire, poco dopo, nell’ingresso del palazzo stesso.
La tensione che si prova in quei momenti, è dovuta a diversi fattori: la difficoltà di stare a passo con la musica della banda mentre la gente applaude, la lunga asta della Bandiera sollecitata dal vento provoca leggeri sbandamenti, il drappo della Bandiera spesso finisce sugli occhi ostruendo la visuale dell’Alfiere.

Eppure è proprio grazie alla concentrazione derivante da tali difficoltà, che si riesce a tenere il passo giusto, l’asta salda tra le mani, il lembo della Bandiera teso in modo che non vada a finire davanti agli occhi.

La guardia – 24 ore dopo – lasciò di nuovo il Quirinale e attraversò la piazza per tornare nella Dataria da dove avrebbe abbandonato il palazzo.

Fu in quel breve tragitto che mi capitò un’esperienza, che lascio in me un profondo senso di orgoglio, rinnovato ogni qualvolta ho avuto modo di svolgere questo servizio. Tra la folla, durante il passaggio della Bandiera, vidi la nobile figura di un vecchio, dal volto scavato da rughe profonde, dall’aspetto fiero, il sorriso commosso, il quale, posto sull’attenti, salutava la Bandiera.
E’ questa l’immagine che voglio conservare scolpita nella memoria ogni volta che mi troverò davanti alla sacralità del tricolore.

 Roberto DE DONATIS

Qualche anno dopo, non più Ufficiale subalterno come il nostro alfiere ma quasi alla fine della mia carriera e vita aeronautica , mi sono trovato a vivere la stessa emozione; il luogo è sempre il Quirinale, la cerimonia è sempre quella del Cambio della Guardia e sono   Assistente Militare ed Aiutante di Campo per l’Aeronautica del Presidente della Repubblica Azelio Ciampi.
Sono di servizio e già altre volte ho “presenziato” come previsto  alla  cerimonia del cambio della guardia; ma oggi c’è qualcosa di diverso. Dopo il passaggio di consegne tra il Comandante della Guardia “smontante” ed il Comandante della Guardia “montante”, il Reparto che lascerà la piazza del Quirinale ed entrerà nel Cortile d’Onore è il mio reparto, il 15° Stormo.
E la bandiera è la Bandiera di Guerra del 15° Stormo, che ho servito ed onorato per tanti anni…. Sono posizionato al centro del portone principale del palazzo, osservo la Bandiera ed i due plotoni di avieri della Compagnia d’Onore che avanzano verso di me….
Mi faccio da parte per farli passare ed osservo …la mia Bandiera che entra nel  palazzo; sono in posizione di attenti e la saluto, riconosco nei componenti della scorta i  miei vecchi compagni dell’85° Gruppo SAR ………mi tornano in mente in un solo colpo tutte le immagini della mia vita trascorsa al Reparto. La commozione prende il posto dell’emozione.

E ricordo che anche io, in quel momento, ho avuto lo stesso pensiero dell’insegnante al 96° Corso per Allievi Ufficiali ricordando il mio Reparto e quanti lo avevano condiviso con me:  “La  Bandiera di Guerra di un Reparto di Volo rappresenta il simbolo più alto e significativo della storia e della vita degli uomini che per essa hanno lottato, spesso a prezzo della stessa vita”.

Il Premio Internazionale “La Terra di Padre Pio”

di ODL

 

Dopo la ricerca delle motivazioni di concessione delle onorificenze al 15° Stormo ed al personale dipendente, effettuata di recente per il loro inserimento all’interno del sito della Associazione Gente del Quindicesimo, mi sono imbattuto per caso nella notizia di un ulteriore premio consegnato nel 1999 all’ Aeronautica Militare, di cui alcuni articoli di stampa e foto mi sono state cortesemente messe a disposizione dal Magg. Cosimo Crafa.

 

Si tratta del Premio Internazionale La Terra di Padre Pio che, destinato a persone o organismi che si adoperano per “sollevare dalle sofferenze il prossimo”, fu assegnato dal  Comitato Permanente all’Aeronautica Militare per “ l’encomiabile opera di soccorso che gli uomini del 15° Stormo e della 609^ Squadriglia del 9° Stormo di Grazzanise portarono alle popolazioni  di Sarno e Quindici duramente colpite dagli eventi del 5 e 6 maggio 1998.”

Il premio fu consegnato a Pietrelcina dal Sindaco Domenico Masone  nel corso di una cerimonia svoltasi il 17 maggio 1999 in una cornice di particolare apprezzamento per l’encomiabile opera di soccorso ed alla presenza del Capo di Stato Maggiore Gen. S.A. Andrea Fornasiero, del Comandante della Squadra Aerea Gen. S.A. Arnaldo Vannucchi, del Comandante del 15° Stormo Col. Carmine De Luca, del Comandante del 9° Stormo Roberto Angelozzi e di una nutrita rappresentanza degli equipaggi che operarono in quella fatidica notte di terrore e spavento, tutti insigniti di medaglia d’argento al valore aeronautico: Romagnuolo, Ivaldi, Greco, Bove, Barone, Esposito, Simonetti, Fumagalli, Capaci, Barni, Leonelli, Di Fonzo, Pagano, Cavallaro, Lamberti, Moscato, Di Lauro, Pessolano e Scrimo.

Ho ritenuto doveroso e d’obbligo riportare questa ulteriore testimonianza di valore dei nostri equipaggi.

Per il ricordo dei Caduti di Creola di Saccolongo

“Sciagura aerea ieri mattina a Creola, a 10 km da Padova. Un elicottero militare Agusta-Bell 204 B – appartenente al 15° Stormo di soccorso dell’Aeronautica militare di stanza a Grottaglie, in provincia di Taranto – è precipitato ed è esploso nell’impatto col suolo. I cinque membri dell’equipaggio sono  morti: capitano pilota Michele Grande. 27 anni, di Cavallino (Lecce) ; maresciallo Benito Stasi, 42 anni. di Taranto; maresciallo Alfredo Miccoli, 41 anni, di Torre Santa Susanna (Brindisi) ; sergente Francesco ‘ Santoruvo. 30 anni, di Bitonto (Bari) ; sergente Salvatore Pinto, di 21 anni, di Torre Santa Susanna (Brindisi).  Leggi tutto “Per il ricordo dei Caduti di Creola di Saccolongo”

In ricordo di Luigi Comito

di Carlo Dessy

L’onestà fu il suo ideale, la famiglia il suo affetto, il lavoro la sua vita.

Forza, tenacia, onestà, spirito di corpo, amicizia, disponibilità ed operosità: questo sei stato tu caro amico. Sei andato via all’improvviso. Sei andato via in silenzio, senza motivo.

La tua dipartita inattesa e rapida lascia un grande vuoto fra tutti quelli che ti erano amici e che ti amavano e ora dovremmo rassegnarci al fatto che non ti rivedremo più, ma ogni giorno cercheremo di rivederti nel ricordo del tempo trascorso insieme, compagni in mille occasioni e meravigliose avventure. Nessuno potrà mai cancellarti dal nostro cuore. I veri amici sono quelli che non lasciano mai il tuo cuore, anche se lasciano la tua vita per un po’. Anche a distanza di anni, ricominci con loro proprio dove hai lasciato, e anche se muoiono non sono mai morti nel tuo cuore. Tu sei uno di quelli, ci mancherai Americano. Tu non ci hai lasciati: ci hai solo preceduti. Non ci hai abbandonati: sei solo andato avanti su una strada che prima o poi percorreremo tutti. Un giorno ci incontreremo di nuovo e allora ci abbracceremo e insieme torneremo a sorridere. Ciao Luigi….. ciao Americano.

Salutaci tutti i nostri cari compagni di tante avventure, quelli che ti hanno prematuramente preceduto, siamo certi che vi siete già ritrovati, siamo sicuri che nel loro Spirito ti abbracceranno e si prenderanno cura di te e ora potrai passare tanto tempo con loro a parlare di noi e di tante cose vissute insieme, e, siamo certi, che da lassù, insieme, vi prenderete cura di tutti noi. Sei stato una grande persona e siamo tutti orgogliosi di averti conosciuto e di esserti stati amici, abbiamo perso un grande uomo e sentiremo tantissimo la tua mancanza. Si dice sempre che non muore mai chi vive nel cuore di chi resta. Sarà anche vero, ma oggi il dolore é grande e il nostro unico desiderio é rivederti e darti ancora un abbraccio. La tua morte inattesa e rapida lascia un  grande  vuoto fra tutti coloro che ti hanno amato. Ai tuoi cari: tua moglie Maria Luisa, i tuoi figli Fabrizio, Alessio e Andrea che ora hanno subito questa grave perdita e che ora, vivendo questo momento, hanno solo lacrime sul viso e enorme tristezza nel cuore trasferiamo tutta la nostra solidarietà e unendoci a loro in questo grave momento chiediamo di continuare a vivere nel tuo ricordo, pensandoti  sempre vicino a loro, cosi come lui avrebbe voluto, cosi come lui é sempre stato. Continuando ad amarlo nel ricordo cosi come era amato in vita. Lui sarà sempre un Marito e padre esemplare che lascia alla moglie e ai figli una eredità di fede e di amore. Ricordandoci che coloro che ci hanno amato e che abbiamo amato non se ne vanno, ci camminano accanto ogni giorno, invisibili, inascoltati, ma sempre vicini, ancora amati, sempre a noi mancanti ma molto cari. Niente e nessuno potrà riportarti indietro Luigi. Senza di te ci mancherà  un pezzo del nostro gruppo, dei nostri amici e colleghi. Ci mancherà per sempre il tuo sorriso e la tua generosità. La tua assenza é dura da sopportare ma sei volato in cielo e l’unica cosa che possiamo fare é continuare a vivere portando nel cuore il tuo ricordo.

Ciao Luigi…. Ciao Americano: Con rimpianto e tenerezza infinita ti ricorderemo e preghiamo per te.

 

Mammajut