Cerimonia di collocamento in posizione quadro del 23° Gruppo Volo del 15° Stormo.

di Luigi Ricciardi

Martedì 14 febbraio c. a., presso l’aeroporto militare di Cervia – Pisignano, sede del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, si è svolta la cerimonia della definitiva “Collocazione in posizione quadro del 23° Gruppo Volo”, che era stato ricostituito il 30 ottobre 2018, quale novello Gruppo del 15° Stormo, equipaggiato con i nuovi elicotteri HH-101A “Cesar”.

Nell’ hangar dell’83° Centro, dove ha avuto luogo la cerimonia, alla solenne presenza della bandiera di Guerra del 15° Stormo, hanno partecipato, oltre al personale del Gruppo, una rappresentanza di Ufficiali, Sottufficiali e Civili dello Stormo, nonché i gagliardetti dei Gruppo/Centri ed i labari delle Associazioni d’Arma, tra cui quello dell’”Associazione Gente del 15° Stormo”, sorretto dal Presidente della Sezione di Cervia: Lgt. Mimmo Guerra.

Durante la cerimonia, presieduta dal Comandante del Comando delle Forze per la Mobilità ed il Supporto, Gen. D.A. Enrico Degni, ha effettuato la sua allocuzione il Mag. Simone Moroni, Comandante del 23° Gruppo, che, oltre a ringraziare i “Veltri” di ieri accorsi per essere presenti al saluto, ha elogiato l’operato del proprio personale ricordando le recenti missioni del suo Gruppo, fino agli interventi nell’ambito della crisi sanitaria causata dal Covid 19.

Non da meno il Comandante del 15° Stormo, Col. Andrea Giuseppe Savina, ha ritenuto doveroso ringraziare sia i rappresentanti del “Veltro Club”, sia il personale del 23° Gruppo. I primi per l’eredità d’intenti che hanno saputo trasferire ai componenti del Gruppo attraverso il loro sempre gradito sostegno ed i secondi per il preziosissimo operato sempre svolto con serietà e dedizione, soprattutto nell’attività di trasporto di pazienti in biocontenimento durante il picco del periodo pandemico.

Infine, il Gen. D.A. Enrico Degni, nel prendere la parola, oltre ai saluti agli astanti, ha sottolineato che la chiusura del 23° Gruppo del 15° Stormo si è resa necessaria per concentrare la flotta degli elicotteri Cesar su un’unica base, quella del 9° Stormo di Grazzanise, sia per ottimizzarne le indiscusse capacità operative a supporto delle operazioni del Reparto Incursori dell’A.M., sia per poter disporre di una maggiore efficienza logistica in relazione alla complessa manutenzione dell’elicottero.

Tutti e tre i Comandanti, nei loro discorsi, hanno ringraziato l’Associazione Gente del 15° Stormo che, con il suo operato e l’assidua presenza, continua a fornire un fondamentale supporto di indubbio valore a tutto lo Stormo.

La sobria cerimonia si è conclusa con la fase cruciale, che sicuramente resterà nella memoria di tutti quelli che ne hanno preso parte, in cui l’alfiere, con il Reparto sull’attenti ed il “presentat’arm” del picchetto armato, ha arrotolato sull’asta in posizione orizzontale il gagliardetto del 23° Gruppo e poi lo ha infilato nella custodia che lo trasporterà al museo di Vigna di Valle, dove sarà custodito come simbolo storico.

L’Associazione “Gente del 15°” anche in questa occasione era presente, a voler dare il giusto risalto ad un evento che ha coinvolto il 15° Stormo e la storia centenaria del 23° G.V..

Significative a tal proposito le parole del Generale Degni :  ”…oggi archiviamo un pezzo importante della storia aeronautica, che rimanda al 1918, agli albori dell’impiego del mezzo aereo come strumento bellico. Nell’arco di questi 104 anni, anche se non continuativi, il 23° Gruppo è stato comunque attore dei principali passaggi della nostra storia: dalla costituzione come forza armata indipendente alla 2^ Guerra Mondiale, dalla rinascita agli anni del dividendo della pace, passando attraverso la guerra fredda, per arrivare all’ultima parentesi nel settore del personnel recovery e del supporto alle operazioni speciali. Attraverso la sua storia, ripercorriamo e celebriamo anche quella della nostra Forza Armata, nell’anno del centenario”.

Mammajut

 

82° Centro CSAR Trapani – Trasporto bambino in i.p.v.

 

Il 15 gennaio u.s. è stato effettuato con un elicottero HH-139B dell’82° Centro CSAR dell’Aeronautica Militare il trasporto sanitario d’urgenza di un bimbo di otto mesi, dall’ospedale civico di Palermo all’Ospedale pediatrico San Vincenzo di Taormina.

Come riportato nel comunicato stampa :

“Il trasporto è stato coordinato dal Rescue Coordination Centre (RCC), la struttura operativa del Comando delle Operazioni Aerospaziali che supervisiona e coordina varie tipologie di missioni, tra cui il trasporto sanitario d’urgenza.

Il volo d’urgenza è stato richiesto dalla Prefettura di Trapani a seguito dell’aggravarsi delle condizioni del piccolo paziente di nazionalità camerunense, che era in cura presso l’ospedale di Palermo a seguito del ribaltamento in mare dell’imbarcazione sulla quale si trovava, insieme alla famiglia, diretta verso le coste siciliane dall’Africa.

Una volta giunto a Taormina, intorno alle 19:30, il bimbo è stato trasferito in ambulanza presso l’Ospedale pediatrico San Vincenzo, per ricevere le cure necessarie. L’aeromobile militare ha fatto poi rientro all’aeroporto di Trapani dove ha ripreso il servizio di prontezza operativa.”

 

 

Normale amministrazione, si potrebbe dire; ma non lo è mai quando il trasporto interessa un bambino neonato, specie se  affetto da Covid 19 come in quella circostanza, rendendo così necessario l’applicazione del Protocollo Chimera.

Quindi….. e comunque : Ben Fatto

Pochi giorni dopo perviene la notizia che il bambino è stato dichiarato fuori pericolo dai medici dell’Ospedale di Taormina ed è stato trasportato a Palermo. Con il miglior animo possiamo quindi guardare il video abilmente realizzato dal Reparto con alcuni “spezzoni” ripresi nel corso della missione.

Ma non è tutto: con la massima ammirazione e con l’orgoglio di chi è appartenuto e di chi appartine al 15° Stormo sempre al servizio del Paese, l’Associazione “Gente del 15°”  ha il piacere di riportare di seguito l’apprezzamento espresso dal Comandante della Squadra Aerea Gen. S.A. Alberto Biavati, in occasione della sua recente visita all’82° Centro CSAR di Trapani :

Mammajut

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

La “Gente del 15°” in visita alla mostra “Ali di Carta”.

 

Anche l’Associazione “Gente del 15°” in visita alla mostra “Ali di Carta”.

Il 29 gennaio, giornata di sole ma assai fredda, un gruppetto di appassionati, rigorosamente accompagnati dai loro nipotini, hanno usufruito di un tuffo in acque dal sapore profondamente aeronautico, nella visita guidata alla mostra “Ali di Carta”. Per chi non era mai stato a palazzo A.M. la visita è stata anche l’opportunità di ammirare le splendide sale, ricche di storia aeronautica, seguendo il percorso della mostra allestita al cosiddetto “piano nobile” del Palazzo.

La mostra, ricca di centinaia di locandine, stampe e cartelloni pubblicitari, ha permesso a tutti di “scoprire” legame, sempre forte negli anni, il mondo aeronautico e la cinematografia, a conferma   del fascino del volo che ha sempre  attirato la curiosità e l’attenzione di tutti.

 

 

Alla fine, non poteva mancare uno sguardo curioso ed interessato ad uno dei gioielli di palazzo aeronautica, il “paternoster”, l’acsensore che non si ferma mai, unico sopravvissuto in Italia perfettamente funzionante.

La visita si è quindi conclusa con la proiezione nell’auditorium di un breve filmato sulla realizzazione delle “Ali di Carta” e sul back stage. Dopo poco più di due ore,  tutti a casa: stanchi ma  soddisfatti.

Mammjut

 

 

 

 

 

 

82° Centro CSAR di Trapani – Salvataggio a Filicudi

di ODL

Spesso il salvataggio della vita umana mette a dura prova la professionalità dei soccorritori, specie quando le condizioni ambientali non sono le più favorevoli. E’ quanto accaduto il 4 gennaio u.s., quando l’82° Centro CSAR del 15° Stormo è stato interessato per recuperare a Filicudi (Isole Eolie) una turista ferita  e precipitata da un pendio, nonchè un uomo rimasto bloccato nel tentativo di portare aiuto alla donna.

L’intervento, effettuato congiuntamente con il personale del Soccordo Alpino e Speleologico siciliano (S.A.S.S.) si è concluso nella tarda serata  ma l‘incidente si era  verificato nel pomeriggio, intorno alle 17, quando G.L., 46 anni di Capo d’Orlando, era  scivolata lungo un pendio franoso a picco sul mare nella zona della Montagnola di Capo Graziano, un’area archeologica molto panoramica. Nella caduta la donna, rimaneva seriamente ferita, riportando un trauma toracico e varie contusioni ed escoriazioni ad entrambe le gambe.

Inebitabile  l’allarme e la richiesta di intervento dei soccorsi.

Trattandosi di una zona impervia difficilmente raggiungibile da terra e in condizioni rese ancora più difficili dal sopraggiungere del buio, il Soccorso Alpino richiedeva l’intervento dell’Aeronautica militare.

Sempre in prontezza operativa, decollava immediatamente dall’aeroporto di Trapani Birgi un elicottero HH139B dell’82° Centro Csar che, dopo aver imbarcato due tecnici del S.A.S.S.  all’aeroporto di Palermo Boccadifalco, si dirigeva direttamente a Filicudi.

 

Gli uomini del Soccorso Alpino e l’aerosoccorritore A.M.  venivano verricellati sul posto e raggiungevano la signora ferita, provvedendo ad “imbarellarla” e trasportata a spalle in un un luogo più idoneo al suo recupero. Una volta issata la barella a bordo e provveduto al recupero dell’uomo rimasto bloccato sul pendio scosceso, l’elicottero, dopo aver fatto scendere l’uomo ripasto bloccato in parete sulla piazzola di Filicudi, dirigeva su Boccadifalco, dove ad attendere la donna ferita c’era già pronta un’ambulanza del 118 per il trasferimento in ospedale.

Detta in questi termini, la missione appare come una delle tante missioni di trasporto in ospedale di traumatizzati recuperati in zona impervia. Ma non è andata proprio così e soprattutto non è stata come si suol dire “una passeggiata”.

Per una corretta comprensione delle difficoltà incontrate è opportuno leggere insieme uno stralcio della relazione del 26 gennaio u.s. inoltrata dalla Direzione Regionale del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (C.N.S.A.S./S.A.S.S) :

“Allontanatosi l’elicottero, i tre tecnici iniziavano ad approcciare con la massima tutela il versante, allestendo delle corde fisse per restare in sicurezza. Dopo circa 10 minuti di discesa individuavano l’uomo segnalato dalla Centrale Operativa 118 di Messina. Affrontavano pertanto  discese su corda in un ambiente notevolmente difficile e ricco di pericoli dovuti alla notevole esposizione ed alla presenza di un versante eccezionalmente instabile, il tutto effettuato in orario notturno. Dopo ulteriori 30 minuti di progressione con diversi tratti in arrampicata i tre tecnici riuscivano ad individuare ed a raggiungere la donna ferita.
A tal punto la donna veniva immediatamente messa in sicurezza per evitare che potesse precipitare nella sottostante parete, stante che già gli arti inferiori della stessa penzolavano nel vuoto, successivamente aveva inizio la complessa valutazione delle condizioni sanitarie della donna. Questa risultava essere in stato leggero di ipotermia, semi cosciente. Analizzando l’area risultava precipitata da una parete strapiombante alta circa 20 metri e successivamente era rotolata su un versante inclinato per circa 40 metri con frequenti salti e rotture di pendenza, arrestandosi su un piccolo terrazzo avente larghezza di circa 50 cm con le gambe nel vuoto di un successivo ulteriore salto di alcune decine di metri.
L’aerosoccorritore dell’AM ed i due Tecnici di Elisoccorso del CNSAS procedevano quindi ad immobilizzare la paziente con estrema perizia connessa alle gravissime condizioni sanitarie della
donna, reduce da una importante precipitazione, con evidente trauma cranico, lesioni cutanee alla testa ed in tutto il corpo, sospette fratture costali con compromissione di almeno un polmone, sospette fratture di bacino ed arti inferiori, possibili lesioni alla colonna e sospette lesioni ad organi interni.
Dopo avere trattato ed immobilizzato la donna, questa veniva posizionata sulla barella Everest dotata di tavola spinale e protetta con telo termico.
Stante la morfologia del luogo, sarebbe risultato impossibile per l’elicottero procedere ad un recupero dal suddetto punto senza fare precipitare, sotto l’azione del flusso rotore, una gran quantità di massi instabili, pertanto si concordava di spostare la barella di alcuni metri sino a farla giungere in un punto dove vi fossero minori rischi di fare precipitare ammassi rocciosi. La barella con la
donna quindi veniva spostata di circa dieci metri impiegando oltre un’ora e mezza, anche con l’ausilio di un sistema di corde per facilitarne lo spostamento e tenere la barella in sicurezza. Il tempo intercorso per lo spostamento e la minima distanza fa comprendere l’estrema delicatezza e pericolosità dell’area dove era in corso l’operazione di soccorso.
La barella, una volta trasportata in un punto relativamente più consono, veniva arrestata e si procedeva a contattare l’elicottero, rimasto in stand by presso l’elisuperficie di Filicudi. Veniva effettuata la messa in moto e poco dopo l’elicottero si portava sulla verticale del target. Con una prima operazione al verricello veniva recuperata a bordo dell’elicottero la barella con la donna ferita, con una seconda l’uomo bloccato, e con una terza l’ultimo tecnico con i materiali sanitari e tecnici impiegati. Ultimate le operazioni di recupero, l’elicottero si portava rapidamente all’atterraggio presso l’elisuperficie di Filicudi, dove veniva lasciato l’uomo illeso, e decollava alla volta dell’Aeroporto di Palermo Boccadifalco.
L’elicottero atterrava alle 22.10 circa presso la piazzola del IV Reparto Volo della Polizia di Stato. Si procedeva quindi a trasferire la paziente dall’elicottero all’ambulanza che l’avrebbe trasportata presso l’Ospedale Ingrassia. Dopo un breve debriefing ed avendo completato le operazioni di rifornimento, alle ore 22.55 circa l’elicottero dell’Aeronautica Militare decollava alla volta di Trapani per riprendere la consueta prontezza operativa nazionale. “

Ed oltremodo meritate sono le parole di apprezzamento espresse dal Servizio Regionale Sicilia del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico “….per l’elevatissimo livello di capacità operativa, di professionalità, di dedizione al servizio finalizzato a salvare una vita umana, di tutto l’equipaggio di missione sopra citato e di tutte le strutture che hanno coordinato, favorito e supportato il buon esito di una missione di soccorso estremamente delicata.
Tale equipaggio dell’Aeronautica Militare ed i due Tecnici di Elisoccorso del CNSAS hanno mostrato, pur in una situazione sanitaria eccezionalmente grave ed operando di notte in un ambiente ad altissimo rischio per la propria incolumità, di sapere mettere in atto una attenta pianificazione, di sapere operare con alti standard di sicurezza, frutto non del caso, ma di una costante ed accurata attività addestrativa e di non comuni doti di umanità e di altissimi livelli di professionalità.  

A tale equipe Aeronautica Militare/CNSAS, la Donna recuperata (Gabriella Lanza, 47 anni) deve la propria vita. ” 

Un solo commento raccoglie in se tutto : ben fatto.

Mammajut

 

L’Associazione Gente del 15° presente al Premio Letterario Aerospaziale “Giulio Douhet”

di Luigi Ricciardi


Lo scorso 23 gennaio, nella Sala Baracca della Casa dell’Aviatore in Roma, totalmente gremita ed alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, si è svolta la premiazione della XI^ edizione del Premio Letterario Aerospaziale “Giulio Douhet”.
Il Premio Letterario Aerospaziale “Giulio Douhet”, indetto con apposito bando nel 2022 dal CESMA – Centro Studi Militari Aeronautici dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia, è annoverato tra le più importanti iniziative che l’A. A. A. effettua per la diffusione della cultura aeronautica e dello spazio, in ambito nazionale ed internazionale.
Ma l’XI^ edizione, forse alimentata dall’atmosfera per i preparativi del centenario della F.A., ha superato ogni aspettativa con la partecipazione di ben 59 autori (quasi il doppio delle precedenti edizioni) che hanno presentato dei pregevoli lavori alla selezione di un’apposita commissione di sette esperti, presieduta dal Gen. Stefano Panato.
La selezione da parte della giuria non è stata opera facile ed ha richiesto un notevole impegno per valutare, per ogni libro, l’originalità dell’argomento trattato, la qualità della ricerca, lo spessore letterario ed, infine, la veste tipografica.
Pertanto, come per ogni concorso che si rispetti, la giuria ha ritenuto doveroso che oltre ai primi tre classificati, tra cui assegnare il premio assoluto, fossero anche “menzionati” altri elaborati che, pur non essendo entrati nella rosa finale, erano stati giudicati meritevoli di elogio per la loro pregevole fattura.


Tra questi non poteva non mancare il superbo saggio “GRUMMAN HU-16A” “IL SOCCORSO AEREO SULLE ALI DEGLI ALBATROSS” dei nostri tre autori Giacomo De Ponti, Ottavio Di Lorenzo del Casale ed Enrico Panella, che, nella prefazione del libro, danno voce all’Associazione “Gente del 15°” e con essa, all’unisono, si sono identificati per preservare il ricordo delle macchine, degli equipaggi, e di tutti i componenti dello Stormo che con quei velivoli hanno operato.

Ai tre autori va il nostro plauso per il loro lodevole lavoro che, come Associazione, ci inorgoglisce e rappresenta un chiaro esempio di come si possa divulgare il nostro quotidiano lavoro.


Mammajut

 

Aerocalendario 2023

Il 2023 è l’anno del Centenario e molteplici sono gli eventi che ci accompagneranno per tutto l’anno “in volo verso il futuro”, come sapientemente presentati ed illustrati nel ” Programma Centenario”.  Ma v’è di più.

Non so dove il nostro “artista” trovi il tempo e le energie per realizzare le sue innumerevoli “creature”, ma il risultato è “un colpo d’occhio fantastico”.

 

Aerocalendario 2023 realizzato da Giacomo De Ponti

Non bastava il “Mammajut” riproposto a calendario per l’anno 2023; ha ritenuto opportuno regalarci una ulteriore realizzazione artistica, l’aerocalendario 2023. Ciò per ricordare che nel 2023 oltre agli eventi legati al 15° ed alla Associazione “Gente del 15°  AG15” ve ne sono altri che appartengono alla grande storia aeronautica, come il 90° della Crociera Aerea del Decennale della Centuria Alata di Italo Balbo (1933), al quale evento l’artista ha voluto dedicare, appunto, questo pieghevole.

Se rileggiamo poi “Sorvoliamo Antiche Rotte”, pagine tratte dall’ultima pubblicazione della “Gente del 15”, autore Giacomo De Ponti,  “Storie Antiche Ricordiamo”, riscopriamo che buona parte di quella Centuria era composta di uomini che provenivano dalle Squadriglie Ricognizione Marittima e tre di quegli Atlantici, Cagna, Miglia, Napoli comandarono il 15° Stormo.

Quante radici e quanta storia. Storia che, grazie agli studi ed alle ricerche dell’Autore, attira e cattura per la scoperta e la conoscenza di quel che fu il 15° Stormo prima della sua ricostituzione nell’anno 1965, come Reparto del Soccorso Aereo dell’Aeronautica Militare.

 Mammajut

L’Associazione Gente del 15° è in lutto

Stamattina ci è pervenuta una brutta notizia: è decollato per l’ultima volta su questa terra il nostro amico Massimo Filogonio.

Ci ha lasciato in silenzio e d’altra parte nel silenzio aveva scelto di rifugiarsi dopo la malattia che lo aveva colpito tanti anni fa.

Ho conosciuto Massimo a Frosinone, quando lui era istruttore di volo alla SVE ed io, insieme ad altri 12 piloti del Corso Ibis 3°, un giovanissimo sottotenente  “allievo” ivi trasferito per il conseguimento della abilitazione elicotteri.

Poi ci siamo incontrati di nuovo a Ciampino, dove Massimo per tanti anni ha svolto la sua attività di volo sotto la Bandiera del 15° Stormo prima in forza all’85° Gruppo e poi ricoprendo l’incarico di Vice Comandante, dopo una breve parentesi ed esperienza presso lo Stato Maggiore della 2ª Regione Aerea.

Massimo Filogonio al centro della foto, al Circolo Ufficiali dell’Aeroporto di Ciampino

È una giornata di lutto per tutta l’Associazione “Gente del 15°” perché Massimo ne era stato il 1° Presidente, eletto nel corso della Assemblea dei Soci svoltasi il 13 settembre 1995, poco dopo la sua costituzione. Sono passati tanti anni, ma sicuramente ancora oggi  ricorderanno la sua simpatia, lo spirito e la sua giovialità i membri del suo Consiglio Direttivo, gli amici Onorati, Berardo e Sestili; quest’ultimo che ho visto presente al suo funerale. E lo ricorderanno tutti i Vice Presidenti, Comandanti di Stormo, che si sono succeduti nei sette anni del suo mandato: Mario Sorino, Luca Valeriani, Carmine De Luca, Pierluigi Leonarduzzi, Leonardo Forliano e Vittorio Mulas, quest’ultimo venuto a mancare qualche anno fa.

Lo ricorderemo tutti noi, non solo per i tanti voli effettuati insieme ma anche per le pagine di storia che “la sua penna” ci ha voluto regalare. Come non ricordare “l’opera normale dello Toro Seduto”, scritta nel 1994, in rima con garbo e gioiosità “acciocché lo migliore anno non passasse nelle mani dell’oblio”. La memoria deve essere sempre ravvivata, quasi stuzzicata; ed allora ben vengano i pensieri, le parole e le opere – apparentemente di scarso contenuto – di coloro che hanno fotografato con il loro impegno uno scorcio di vita vissuta. In questo caso senza alcuna pretesa di carattere e valore storico, ma solo per il piacere – in questo caso letterario – di raccontare ciò che hanno visto, spettatori con luci ed ombre di un sentire comune: “Il Cantico XXXV dell’Inferno “ e la “Cantica finale dello Paradiso”.

Oppure – con lo sguardo al futuro – “Le 7 (e più) vite del 15°”, cronistoria in prosa storiografica scritta nel 1995 in occasione della costituzione della “Gente del 15°” e doverosamente riportata nell’ultimo volume “Storie Antiche Ricordiamo, del 15° Stormo che nessuno conosce”, autore Giacomo De Ponti e pubblicato dalla Associazione appena un mese fa.

Ieri l’altro Massimo ci ha lasciato, confortato dall’amore e dall’affetto dei familiari, la moglie Marina e i figli Andrea ed Eleonora. È stato sopraffatto, a 76 anni, da un male che non dà scampo, ma Massimo vive e vivrà nel ricordo di tutti noi.

Mammajut

ODL

Concerto di beneficenza al 15° Stormo

 comunicato stampa di  Paolo Paladini

Nella serata di sabato, 10 dicembre, presso l’aeroporto militare di Pisignano, sede del 15° Stormo, ha avuto luogo una serata di gala a tema musicale, che ha visto l’esibizione del Corpo Bandistico “Città di Cervia”. L’evento, organizzato a scopo benefico, è stato occasione per la consegna di un contributo, all’Ospedale “Maurizio Bufalini” di Cesena, nell’ambito dell’iniziativa di solidarietà finalizzata all’acquisto di alcune culledenominate “next to me”, per il reparto di Ostetricia e ginecologia.

La cerimonia ha visto la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il sindaco di Cervia, Massimo Medri, il Generale Amedeo Magnani, in rappresentanza del sindaco di Cesena e il dott. Patrizio Antonazzo, Primario del reparto sanitario citato dell’ospedale cesenate.

Nel suo intervento il Comandante di Stormo, Colonnello pilota Andrea Giuseppe Savina, dopo aver ringraziato i gentili ospiti per la loro partecipazione, ha sottolineato la profonda sensibilità che il personale del Quindicesimo, “Reparto che da sempre opera per la salvaguardia della vita umana”,  ha dimostrato partecipando con grande slancio all’iniziativa benefica, , evidenziando come “questa base ed il suo personale siano permeati nella realtà locale e quanto si possa fare bene insieme, collaborando con le istituzioni del territorio”.

La serata è proseguita con lo spettacolo del Corpo Bandistico “Città di Cervia”, che con i suoi circa quaranta elementi, ha proposto una serie di brani, partendo dall’immancabile Inno di Mameli, sentitamente apprezzati dai numerosi ospiti presenti.

Paolo Paladini

A Santa Marinella il 17 novembre 2022

 

10 ANNI DOPO

Non ricordo, come ho dichiarato in Chiesa al termine della Celebrazione del decennale della scomparsa di Antonio (detto Totonno) Toscano, di aver mai partecipato ad una commemorazione di tale genere. Ho purtroppo partecipato a funerali di un certo numero di carissimi amici, ma alla commemorazione di un decennale mai. Ed allora vuol dire che tale commemorazione ha un significato speciale; intanto va considerato, come semplice annotazione, che dieci anni fa toccava ancora a me affrontare il leggio della Chiesa di Santa Maria del Carmine, a Santa Marinella, per l’elogio funebre di Totonno. Allora lo feci perché rivestivo la carica di Presidente dell’Associazione Gente del 15°, dieci anni dopo l’ho fatto per l’enorme affetto che avevo per lui.

E quindi mi sono ritrovato di fronte ad alcuni degli stessi visi, i parenti tutti e fra noi qualcuno in meno, a decantare le lodi di Totonno senza un discorso preparato, ma a braccio. A braccio non perché io sia abile a parlare senza una traccia scritta, ma semplicemente perché quando si parla di certi Personaggi (con la P maiuscola) non c’è bisogno di avere una traccia. Le parole sorgono spontanee a delineare la persona ed a soffermarsi su quello che potrebbe persino essere considerato ovvio. Ovvio perché tale può apparire decantare le lodi di Totonno di fronte a chi ha avuta la fortuna di conoscerlo e condividere con lui parte della vita. Antonio, come amava chiamarlo la sua compagna di una vita, la moglie Rosamaria, è stato un Sottufficiale che ha svolto la sua attività con una passione, mista ad una innata giovialità, grazie alla quale il suo passaggio in Forza Armata, ovunque abbia prestato servizio, ha lasciato una traccia indelebile che scomparirà solo, forse, quando più generazioni si saranno succedute laddove egli ebbe ad operare. Nel bel mezzo della sua avventura in Aeronautica decise di affrontare, nel primo corso della storia AM, l’avventura di diventare Aerosoccorritore. E fu un’impresa per niente facile, anzi ardua. E per usare le stesse sue parole: “Dopo una prima esperienza presso la Marina Militare che brevettò 5 sottufficiali, la Essevvù (Sicurezza del Volo ndr) decise di intraprendere la strada maestra e di affidare alla Federazione delle Attività Subacquee del CONI la formazione del personale. Precisamente fu chiamato in causa il grande Maestro Duilio Marcante (un’autorità mondiale nel campo della didattica) che era Direttore del Centro Didattico di Genova-Nervi, un uomo-pesce dal quale imparare tanto.

Quello fu solo l’inizio, cui fece seguito un’attività che lo vide operare inizialmente come Aerosoccorritore agli ordini del mitico creatore della specialità, il Col. Papò, per poi passare all’attività in seno al 15° Stormo, sia in Patria, sia all’estero in teatro operativo. Forse il periodo in Somalia fu uno dei più significativi, per l’impegno nell’affrontare situazioni di pericolo decisamente serie e per la triste realtà della popolazione locale che non poteva non lasciare traccia in un animo sensibile come quello di Totonno.

Quando decise di lasciare la Forza Armata lo fece nelle mie mani perché ero il Comandante del 15° e quindi il suo Comandante. Ma non lasciò mai la Forza Armata ed il 15°. Anzi, a dispetto del fatto di essere ormai in congedo, non disertò mai le occasioni di incontro nelle quali, tra l’altro, non assisteva quale semplice spettatore, ma sempre come parte attiva e trainante. E gli innumerevoli scritti da lui realizzati, quando era in congedo, e pubblicati nel sito dell’Associazione, ne sono la significativa testimonianza. Scritti che delineano la grandezza del personaggio, capace come pochi a fotografare e rappresentare per iscritto le peculiarità non solo dello Stormo, ma di molti dei personaggi che lo contraddistinsero in quei mitici anni legati ad un elicottero, l’HH3F, origine di una rinascita dello Stormo in una configurazione abile ad operare in lungo e largo non solo Patria ed in Europa, ma anche in Africa ed Asia. Gli scritti di Antonio Toscano sono stati raggruppati in una raccolta realizzata dal Gen. Giacomo De Ponti (grande estimatore di Totonno) e consegnati alla famiglia al termine della commemorazione, quando ci si è trovati tutti insieme ad alzare il calice per il consueto Mammajut.

Ciao Totonno

Fiuuu, firifuuu!!!

Mario Sorino