Un elicottero HH139A dell’83° Gruppo del 15° Stormo di Cervia ha partecipato al recupero di un uomo disperso nel Parmense tra i comuni di Terenzo e Calestano, lungo la via Francigena.
L’elicottero, su ordine del Comando delle Operazioni Aeree di Poggio Renatico, è decollato dall’Aeroporto di Pisignano alternandosi con un elicottero della Polizia di Stato del 3° Reparto di volo di Bologna, per perlustrare dall’alto la zona.
A terra hanno partecipato alle operazioni i Carabinieri di Calestano, i Vigili del Fuoco, il S.A.S Soccorso Alpino e Speleologico dell’Emilia Romagna e le Forze dell’Ordine locali su indicazioni e coordinamento della Protezione Civile.
Individuata l’auto del disperso, l’area è stata circoscritta, e alla fine dell’avventura il malcapitato è risultato trovarsi non troppo lontano dal luogo di ritrovamento.
Infatti l’escursionista, scivolato in un calanco, vi era rimasto intrappolato per quasi due giorni, senza alcuna possibilità di uscita, isolato e senza riuscire a comunicare.
Malgrado tutte le forze dispiegate in campo dalla Protezione Civile, le ricerche sono state lunghe, complicate e ad un certo punto si è veramente temuto per il peggio.
L’elicottero del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, ha effettuato numerosi sorvoli in tarda serata nella zona di ricerca, fino alle ore 22.00 del giorno precedente del ritrovamento, ma senza esito perchè questa forma erosiva è in grado di occultare gran parte della propria superficie e conseguentemente non offre grandi probabilità di essere individuati, malgrado l’uso dei visori notturni.
Le ricerche sono riprese di nuovo il mattino del giorno dopo, 23 luglio, e questa volta con successo nel primo pomeriggio!
Per quanto accaduto, l’escursionista 44enne è stato ritrovato tutto sommato in discrete condizioni di salute ed è stato affidato alle dovute cure del personale del 118.
Si può affermare che questo è un periodo molto impegnativo per chi opera nelle attività di soccorso. Negli ultimi giorni ci sono stati molti interventi di recupero, principalmente turisti o comunque persone non abituate o preparate ad affrontare determinati sentieri, segnalati come impegnativi o impervi, e comunque presenti su tutto lo stivale, dalla Sicilia (vedere l’ultimo intervento di recupero dell’82° CSAR di Trapani) fino al Nord Italia.
Il sentiero in questione (teatro dell’incidente finito bene) rientra in un percorso storico e importante, ambìto e desiderato da molti pellegrini o appassionati di trekking:
A prova di quanto detto, guardate il video di Romeo Cox di 10 anni che vuole percorrerla a piedi e in bicicletta da Palermo a Londra per rivedere la sua nonna dopo il lock-down!
Romeo, è forse uno dei più giovani viaggiatori in cammino sulla via Francigena. Ha deciso di coprire con mezzi ‘ecologici’, la distanza di 2.800 km che separa Palermo da Londra, dove vive la nonna paterna. Il ragazzino, di madre italiana e padre inglese, è vissuto a Londra fino all’età di 9 anni per poi trasferirsi in Sicilia.
Che dire se non…
un bel “Mammajut” anche per il piccolo grande Romeo!
APPROFONDIMENTO
“La via francigena”
Video: I percorsi dello spirito: La via Francigena da Canterbury a Roma
https://www.youtube.com/watch?v=BTMUlqwshW4&feature=emb_rel_pause
APPROFONDIMENTO
“IL FASCINO DEI CALANCHI”
Video: Bellezza paesaggistica vicino il luogo dell’incidente
curiosità
“IL PEriCOLO DEI CALANCHI”
Non è una novità che qualcuno sia scivolato in un calanco. Non è nemmeno strano, in queste situazioni trovarsi in pericolo, rimanere feriti e dovere chiedere aiuto.
Facendo una ricerca sui motori di ricerca è sorprendente vedere i risultati di animali (vacche, muli e cavalli) e persone di ogni età che, scivolate dentro un calanco, si sono trovate poi nell’impossibilità di risalire con le proprie forze.
La maggior parte degli interventi è avvenuta tra la Liguria e l’Emilia Romagna dove i calanchi sono particolarmente insidiosi. Infatti, in questa zona le forme erosive sono caratterizzate ulteriormente da creste elevate e pendii ripidissimi.
Le creste dei rilievi sono strettissime e di conseguenza poco visibili dall’alto, mentre in fondovalle ci sono piccoli ruscelli che si alimentano naturalmente dalle acque piovane, che nel loro percorso “disegnano” la forma tipica dei calanchi.
Una particolarità del terreno argilloso-sabbioso è che si prosciuga subito, regalando un aspetto brullo ma allo stesso tempo affascinante.