La storia va raccontata organicamente e con dovizia di particolari che servono ad esplicitare i momenti vissuti dai popoli e le loro convinzioni. A me piace vederla anche attraverso particolarità che colpiscono e restano impresse, sia che riguardino eventi eclatanti ed eroici, sia che riguardino momenti di assoluta normalità. Quelli a cui mi riferisco sono fatti e circostanze che possono essere raccontati con poche battute, con l’intento di stimolare la curiosità e spingere colui che ascolta, se lo desidera, ad approfondire la conoscenza attraverso la personale ricerca dei dettagli della storia.
Definisco queste brevi cronache o notizie “Pillole di storia”, che vengono assunte in pochissimo tempo e cercano di rappresentare la cura verso la, ahimè, scarsa conoscenza della storia aeronautica che contraddistingue molti di noi.
Con questa prima “Pillola” lancio quindi una sfida che, aperta ovviamente a tutti, consenta ad ognuno di proporre le proprie piccole storie e curiosità. Ora ve la racconto:
...due SM79 di un bel colore rosso...
Passeggiando per un centro commerciale mi sono imbattuto in un negozio di orologi che ha attirato immediatamente la mia curiosità.
Ma questa volta, nello scrutare la vetrina, più che essere attratto dagli orologi sono stato sollecitato da una pubblicità che, oltre a mettere in mostra dei bellissimi orologi da polso, riproduceva un disegno di due SM79 di un bel colore rosso.
Ho guardato con curiosità ed attenzione il disegno e dentro di me ho sorriso pensando a quanti, fra il negoziante ed i clienti, avrebbero colto le informazioni, alcune del tutto evidenti, ma altre comprensibili solo a pochi, che scaturivano dal disegno.
La raffigurazione, infatti, rappresenta la prima pagina della Domenica del Corriere del 6 febbraio 1938 e vuole esaltare l’impresa compiuta dai “sorci verdi” (emblema del 12° Stormo) che il 25 gennaio, provenienti da Guidonia, atterrarono a Rio de Janeiro, dopo aver percorso 9650 Km, con unico scalo a Dakar, alla media oraria di 406 Km/h.
La ditta che produce gli orologi ha utilizzato il disegno perché ha inserito nel quadrante di un modello in vendita l’immagine dei tre sorci verdi e sulla cassa un SM79.
Fin qui, si potrebbe dire, non c’è nulla di particolare, se non il ringraziamento alla ditta che ha voluto onorare l’Aeronautica immortalando fra i suoi gioielli una delle tante imprese dei nostri aviatori e della Regia Aeronautica. Ma per i più curiosi il disegno racchiude in se altre informazioni. I due velivoli riprodotti sono identificati da alcune lettere che li caratterizzano.
Di quello più in alto si leggono solo le due lettere finali SE, il nominativo del velivolo era infatti I-BISE a significare che era quello del Col. Attilio Biseo, già trasvolatore atlantico che aveva partecipato, sia alla crociera Italia-Brasile, sia a quella del decennale e che poi diventerà anche Comandante della IX Brigata Leone, ed era il Comandante del 12° Stormo e capo della formazione di tre velivoli che, decollati da Guidonia, sede dello Stormo, si erano avventurati alla volta del Brasile.
Ma il secondo aeroplano, quello che si vede in tutta la sua sagoma, reca per intero il nominativo I-BRUN le cui lettere identificano il nome del capo equipaggio che si chiamava appunto Bruno, ma che di cognome faceva Mussolini.
Ora comprendiamo perché in bella vista nel disegno non compare il velivolo del capo formazione, nonché Comandante di Stormo, ma quello del suo gregario: semplicemente perché il gregario era uno dei figli del Duce.
E qui veniamo ad un’altra particolarità. Tutti conoscono, quali figli di Benito Mussolini, Romano, noto pittore e jazzista, ed Edda, che andò in sposa al Conte Galeazzo Ciano, ma pochi sanno che Benito e Rachele Mussolini ebbero altri tre figli: un’altra femmina, Anna Maria, e due maschi, Vittorio e Bruno, che furono entrambi piloti della Regia Aeronautica. Vittorio al termine del secondo conflitto mondiale si trasferì in Argentina e rientrò in Italia nel 1967, mentre Bruno perì il 7 agosto del 1941 a Pisa mentre, in forza al 46° Stormo, effettuava un volo prova su un velivolo Piaggio P108 .
Ritornando ai sorci verdi li troviamo ricordati in uno dei più rinomati ristoranti di Tivoli che volle registrare la loro presenza, immortalando l’evento in una targa del 3 maggio 1938.
I più curiosi potranno leggere l’intera storia del volo dei sorci verdi in un bellissimo articolo scritto da Ovidio Ferrante e pubblicato a pag. 21 del numero di febbraio 2008 della rivista AERONAUTICA dell’Associazione Arma Aeronautica
http://www.assoaeronautica.it/files/aaa_2_2008web.pdf
ed i curiosi di vedere l’intera copertina della Domenica del Corriere, che era il supplemento domenicale al Corriere della Sera, la trovano a pag. 42 del catalogo della ditta produttrice degli orologi.
http://www.terracielomare.it/download/catalogo_2008_2009.pdf