Lettera del Consiglio Direttivo dell’AG15

Associazione Gente del 15°
(Aut. Ministro della Difesa 8 Giugno 1995)
30° Anniversario

Roma, Febbraio 2025

Amici carissimi,
il patrimonio più prezioso per la nostra Associazione siamo noi stessi, i soci che negli anni continuano a dimostrare l’attaccamento e la condivisione degli scopi acquisiti trent’anni fa e mantenuti nell’appartenenza al 15° Stormo per perpetrarne le tradizioni, i valori e lo spirito di corpo.
Questo patrimonio, una volta numericamente consistente, si è nel tempo inesorabilmente indebolito e oggi rispetto ai primi anni è ridotto notevolmente. Alle naturali conseguenze del passare del tempo si aggiungono altre cause di allontanamento dall’Associazione: la distrazione che ci porta a una frequentazione sociale discontinua, l’incombenza di pressanti problemi personali e di famiglia, l’affievolirsi del sentimento associazionistico, oppure semplicemente non ci si ricorda di corrispondere la quota associativa annuale nei tempi previsti.
La riduzione di soci, le sospensioni dei pagamenti per qualche anno e le regolarizzazioni tardive della quota annuale, il cui termine è stabilito dal nostro Statuto e dal Regolamento nel 31 gennaio, determina notevoli problemi di amministrazione e di gestione:

    • non avendo tempestiva contezza del numero di soci che ogni anno corrisponde la quota, si riesce con difficoltà a delineare i bilanci entro i termini previsti (febbraio per il Bilancio Previsionale dell’anno in corso e marzo per il Bilancio Consuntivo dell’anno precedente);
    • le iniziative sociali e i programmi di attività realmente sostenibili a fronte della programmazione possono essere stabiliti e avviati tardivamente, sovente solo nel secondo semestre quando la situazione finanziaria si delinea con maggiori margini di certezza.

La corresponsione della quota annuale è un atto concreto e formale che, oltre a garantire al socio il mantenimento dello status (con i suoi diritti e doveri), ha fondamentale rilevanza fiscale per l’Associazione in quanto la normativa nazionale per gli enti di tipo associativo, quale è l’AG15, impone che vi sia corrispondenza tra i bilanci e le quote sociali, unica voce di entrata ammissibile; ciò determina un effetto immediato anche sulla tenuta a giorno del “Libro dei Soci” per l’anno in corso, il documento ricognitorio della quantità di soci iscritti che, essendo ai fini fiscali il riscontro unico dei titolari dello status di socio in regola con la quota annuale (il Socio Effettivo), non può che riconoscere e contenere solo ed esclusivamente questi ultimi.

Lo Statuto e il Regolamento dell’AG15 forniscono gli strumenti affinché l’Associazione possa conformarsi a questa necessità di natura tributaria-amministrativa, prescrivendo che il socio cessi l’appartenenza all’Associazione, fra gli altri motivi elencati, per mancato pagamento della quota annuale (artt. 5 e 11 dello Statuto e artt. 10 e 11 del Regolamento, cfr. https://www.gd15.it/wp-content/uploads/2024/06/GENTE-DEL-15-Statuto-e-Regolamento Edizione-2024.pdf ).

Nel corso del 2025 è intendimento del Consiglio Direttivo completare la regolarizzazione della situazione dei soci che effettivamente hanno intenzione di seguire e sostenere con continuità la vita associativa mantenendo nel tempo la loro qualifica di Socio Effettivo; dovremo quindi escludere dal “Libro dei Soci” tutti gli iscritti che non risulteranno in regola con la quota di quest’anno, concludendone così permanentemente e a ogni effetto l’appartenenza all’Associazione.
È nostro intendimento concludere i procedimenti di esclusione nel mese di aprile, così da riportare la situazione amministrativa generale – consistenza consolidata dei Soci Effettivi 2025 e bilanci 2024 e 2025 – all’Assemblea Generale dei Soci. Sottolineiamo che una volta emesso il provvedimento di esclusione, non è contemplata la possibilità di richiedere una successiva re iscrizione all’Associazione.
Facendo seguito alla lettera di sensibilizzazione sul medesimo argomento inviata dal Presidente agli inizi dell’anno, segnaliamo a coloro che, ritardatari nella corresponsione della quota rispetto al trascorso termine del 31 gennaio, volessero regolarizzare la propria posizione lo potranno fare, solo per quest’anno e in via successivamente non ripetibile, entro il periodo di completamento dei provvedimenti di esclusione (aprile 2025); il sito web dell’Associazione – https://www.gd15.it/quota-sociale-2025/ – contiene le informazioni necessarie per il rinnovo della quota sociale e per l’iscrizione di coloro che vorranno unirsi a noi come nuovi soci. Infine, ma non da ultimo, sono a disposizione tutte le Sezioni territoriali con i loro rispettivi Presidenti e Consigli Direttivi, ai quali potete rivolgervi. 

Confidiamo nel rimanere numerosi a salutarci con il nostro

MAMMAJUT!

Il Consiglio Direttivo

lettera CD AG15 rinnovo quote sociali 2025

2025 – 30° Anniversario dell’Associazione Gente del Quindicesimo – Messaggio del Presidente Gen. D.A. (r) Giacomo De Ponti

 

Amici carissimi, “Gente” dell’AG15° e del 15° Stormo,
siamo all’inizio del 2025, l’anno del nostro importante 30° anniversario ed è questo il momento di mantenere il nostro impegno nell’Associazione e per coloro che ci hanno sinora osservato e apprezzato dall’esterno, di divenire Gente del 15°.

Perché farlo? Cosa significa essere soci dell’AG15°?

Significa dare forza all’inscindibile legame che esiste tra il 15° Stormo e la sua Associazione, un legame stretto trent’anni fa, il 13 giugno 1995, con la nascita del sodalizio nello Stormo tra “Gente” in servizio attivo che sentiva la spinta a stare insieme oltre i termini del dovere quotidiano, “Gente” per la quale il legame nel 15° doveva estendersi oltre i confini dell’aeroporto, per continuare a vivere le proprie esperienze in un futuro ancora condiviso e coinvolgente. Il 15° volle allora l’Associazione come uno strumento per fare di più, oltre la generosità dell’opera diuturna nel Soccorso, per allargare le dimensioni del suo dare.

Questa vuole essere ancora oggi la Gente del 15°, non separazione tra prima e dopo il servizio, ma la continuità sociale e affettiva dell’intera famiglia di coloro che nei numerosi e preziosi decenni di vita del 15° hanno operato nella fatica e nel piacere di costruire e arricchire il futuro del Reparto, orgogliosi di procedere accompagnati da un passato glorioso. Esserne parte significa condividere propositi che ci portino a preservare il passato, fortificare il presente, edificare il futuro, per proseguire l’opera di questi trenta anni, per continuare a far crescere la Gente del 15° insieme al 15°.

L’Associazione non si limita a nutrire lo spirito: sostenuta e stimolata dal Consiglio Direttivo, dalle Sezioni di Cervia, Gioia del Colle, Pratica di Mare, Trapani e dai Soci volenterosi e disponibili, è un luogo di idee e di progetti concreti, per accrescere la vitalità e la socialità di tutti noi, per continuare a sentirci la famiglia che siamo nel e con il 15° Stormo.

È molto e lo si ha con poco: rinnovando la quota sociale o arricchendo l’Associazione con una nuova iscrizione le permettiamo di essere non solo “sentita” nei pensieri, ma partecipe e attiva.

Il sito web dell’Associazione – www.gd15.it/quota-sociale-2025/ – contiene le informazioni necessarie per il rinnovo della quota sociale e per l’iscrizione di coloro che vorranno unirsi a noi come nuovi soci ed è per tutti un eccellente mezzo di informazione sulle novità e sulle attività che ci terranno insieme.

Auguri per il nuovo anno e… sono certo che saremo in molti a celebrare il nostro trentennale.

MAMMAJUT!
                                                                   Il Presidente
                                                         GDA(r) Giacomo De Ponti

ITALO BALBO


È stato un quotidiano nazionale a sollevare, il 12 marzo, la questione della intitolazione di un velivolo del 31° Stormo ad Italo Balbo, nessuna obiezione sulla intitolazione di altri due velivoli ad Artuto Ferrarin (l’eroe del volo Roma – Tokio) ed a Carmelo Raiti, 1° Aviere M.O.V.M. cui è intitolato lo Stormo (Il Fatto Quotidiano del 12 marzo 2022). Con una nota stampa del 14 marzo il Ministero della Difesa ha poi comunicato di aver provveduto ad impartire disposizioni per la rimozione dai velivoli dello Stormo di ogni riferimento che esuli dai requisiti di identificazione richiesti in ambito internazionale. A tutto ciò ha poi fatto seguito l’interpellanza di un parlamentare che ha comunque chiesto ragioni alla Presidenza del Consiglio ed al Ministro della difesa della intitolazione di un velivolo della flotta di Stato ad Italo Balbo, “un feroce ras delle squadre fasciste”, chiedendo poi “quali iniziative di competenza si intendano assumere affinché vengano individuate le responsabilità della intitolazione di un aereo della Aeronautica militare destinato alla flotta di Stato al gerarca Italo Balbo, nonché della mancata vigilanza e del mancato intervento per impedire che ciò accadesse“.

Leggi tutto “ITALO BALBO”

RICONOSCIMENTI POST COVID

RICONOSCIMENTI PER ATTIVITÀ CONNESSE AL COVID 19


Ci vorranno anni prima che si possano dimenticare i periodi bui che abbiamo trascorso a causa del virus Covid 19. La mente umana è predisposta, nella maggior parte dei casi, a mettersi dietro le spalle i periodi più neri e guardare avanti, se intravvede spiragli di luce oltre il tunnel. Se però torniamo con la memoria ai mesi del primo semestre dello scorso anno c’è tanto da ricordare per le enormi difficoltà che la Nazione tutta ha dovuto affrontare.

Immagino, non avendole vissute in prima persona, le difficoltà che i nostri Reparti hanno dovuto affrontare ed in primis i Comandanti, cui è assegnata la responsabilità di gestione degli stessi. I Comandanti hanno dovuto affrontare l’arduo compito di gestire i Reparti per mantenerli operativi, ma nello stesso tempo contenere al massimo la diffusione del virus all’interno del Reparto stesso, onde salvaguardare il personale e continuare ad assolvere i compiti istituzionali assegnati. Leggi tutto “RICONOSCIMENTI POST COVID”

PERCHE’ IL MONDO AERONAUTICO “MONTA” ALLA SINISTRA

di Giacomo De Ponti

Riflettiamo un po’ su questo: da sempre siamo abituati a “montare” (non a caso, come si vedrà ho usato questo verbo…) su di un aereo dalla parte sinistra della sua fusoliera, sino al punto che lo abbiamo ormai assimilato come un comportamento naturale. Con le dovute eccezioni per taluni elicotteri il cui accesso avviene da portelloni aperti a destra (HH-3F ad esempio), perché ha prevalso l’uso di salire a bordo solo da questo lato e non dall’altro o da entrambi? Iniziamo dicendo, per chiarezza di riferimenti spaziali, che il “lato sinistro” di un aeromobile, come pure di una nave e di un cavallo… viene definito tenendo lo sguardo rivolto alla prua, con la coda o poppa alle spalle.

Imbarco a sinistra su due aeroplani di ultima generazione: un Airbus A380 ed  un F35 Joint Strike Fighter

Con questa premessa e con un po’ di conoscenza delle origini dell’aviazione e delle consuetudini ad esse associate, che di seguito rievocheremo, verrà semplice trovare la spiegazione a questa pratica che, immutata, si trasporta nel tempo.

E’ noto che il mondo aeronautico “moderno”, quello dei “velivoli” come ebbe a battezzarli il Vate D’Annunzio[1], nasce agli albori del XX secolo,


[1] Il Vate, paladino dell’aviazione italiana, introdusse il vocabolo come neologismo dedotto dal mondo classico per definire la “macchina volante” nel romanzo Forse che sì forse che no: “Ora v’è un vocabolo di aurea latinità – velivolus, velivolo – consacrato da Ovidio, da Virgilio, registrato anche nel nostro dizionario; il quale ne spiega così la significazione: “che va e par volare con le vele. La parola è leggera, fluida, rapida; non imbroglia la lingua e non allega i denti; di facile pronunzia, avendo una certa somiglianza fònica col comune veicolo, può essere adottata dai colti e dagli incolti. Pur essendo classica, esprime con mirabile proprietà l’essenza e il movimento del congegno novissimo.”


in un contesto permeato dalle culture marinare e della cavalleria[2]; ad alcune delle peculiari caratteristiche che contraddistinguono i “sistemi operativi” di queste due aree, navi e cavalli, vanno ricondotte le influenze sul costume di entrare ed uscire da un aeroplano dalla sua parte sinistra.

Il primo riferimento lo si trova in antiche pratiche navali, dove il lato sinistro, detto “port side” (o lato del porto, mentre il lato destro è detto starboard side[3]) era quello di attracco per lo sbarco e l’imbarco di passeggeri e merci, determinato dal fatto che il timone era posizionato nella parte desra della poppa; per proteggerlo nelle manovre di approdo, l’imbarcazione si avvicinava quindi alle banchine dal lato sinistro. Oggi le navi approdano indifferentemente a sinistra ed a destra, ma la terminologia si è mantenuta nel tempo.


[2] Nel 1909, il Tenente di Vascello Mario Calderara fu il primo allievo della prima scuola civile per piloti di aeroplano, aperta a cura del Club aviatori Roma a Centocelle (Roma), con un apparecchio Wright e con istruttore lo stesso W. Wright. Conseguì a Centocelle il brevetto n. 1 di pilota rilasciato dall’Aero Club d’Italia in data 10 maggio 1910, seguito dal Tenente del Genio Umberto Savoia.

[3] Un’altra pratica si è trasferita dalle navi ai velivoli: il codice di colorazione dei fanali di via delle navi, rosso a sinistra e verde a destra, è il medesimo adottato poi nelle luci di navigazione delle estremità alari di tutti gli aeromobili.


Una “vecchia” signora del mare, Nave Vespucci ormeggiata al suo “Port side”

Per la nostra analisi, il punto di riferimento più recente ed affine al mondo dei velivoli lo troviamo nella Cavalleria, Arma che in Italia come in molti altri paesi ha dato il principale fondamento all’Aeronautica Militare, Francesco Baracca primo fra tanti; sui loro moderni purosangue alati, i Cavalieri aeronauti “montavano” proprio come erano abituati con il cavallo: dal fianco sinistro, essendo la monta dal fianco destro del quadrupede ostacolata dalla sciabola che veniva (e viene) portata al fianco sinistro.

Così negli anni quella che iniziò come una pratica dettata da necessità oggettive di adeguare i comportamenti alle caratteristiche tecniche di mezzi è diventata una consuetudine, una sorta di tradizione. Questa consuetudine a sua volta ha influenzato le soluzioni costruttive degli aeroplani e delle infrastrutture aeroportuali: nei monoposto militari per lungo tempo i tettucci si aprivano verso destra (con l’eccezione dell’F 104, con apertura a sinistra ed accesso dal lato destro) ed anche ora che si aprono centralmente all’indietro (EF 2000) o in avanti F 35 JSF), si preferisce ancora l’accesso tradizionale da sinistra.

La tecnologia evolve, ma i piloti sono restii ad abbandonare la “monta”a sinistra: il Nieuport 17 di Ruffo di Calabria del 1916, il CR42 della Regia Aeronautica nel 1942 non hanno vincoli costruttivi, né i piloti sono armati di sciabola, ma la tradizione si consolida.

L’”anomalo” F 104 con la “monta” da destra ed un più tradizionalista EF 2000 con la “monta” dalla parte “giusta”, sulla fusoliera sinistra.

Nel mondo aeronautico civile la sinistra è riservata alle operazioni con i passeggeri, mentre il destro è stato organizzato per i servizi (carburante, rifornimenti, catering…) ed i bagagli, in ossequio alla contemporaneità e speditezza delle operazioni; gli stessi “finger”, i tunnel di imbarco e sbarco, degli aeroporti sono realizzati per operazioni esclusivamente da sinistra.

L’A 380 deve imbarcare fino a 538 passeggeri, tutti attraverso 3 porte sulla fusoliera sinistra.

In conclusione di questo breve e leggero intrattenimento una riflessione.

Siamo nel campo delle supposizioni? Delle deduzioni tratte dalle osservazioni? Certezze assolute non ve ne sono, le origini degli usi e delle consuetudini dell’uomo sovente si perdono nella nebbia del tempo, ma ancora una volta abbiamo potuto constatare come interpretazioni plausibili e realistiche possono essere trovate nella lettura attenta della storia, sempre maestra di equilibrio tra innovative conquiste e tradizioni preservate… almeno finora.

Giacomo De Ponti