15° Stormo di Cervia impegnato nei soccorsi alla popolazione di Cesena

NEWS

Viene mostrato, a seguire, il soccorso di un elicottero dell’83° Gruppo del 15° Stormo, in favore di alcuni abitanti di Cesena sorpresi dall’esondazione del fiume Savio, avvenuta oggi nel primo pomeriggio (NDR, martedì 16 maggio 2023):

Video gentilmente condiviso da Gustavo Baronio

Copyright:
Creative Commons – attribuzione – condividere allo stesso modo.

82° Centro CSAR di Trapani – Salvataggio a Filicudi

di ODL

Spesso il salvataggio della vita umana mette a dura prova la professionalità dei soccorritori, specie quando le condizioni ambientali non sono le più favorevoli. E’ quanto accaduto il 4 gennaio u.s., quando l’82° Centro CSAR del 15° Stormo è stato interessato per recuperare a Filicudi (Isole Eolie) una turista ferita  e precipitata da un pendio, nonchè un uomo rimasto bloccato nel tentativo di portare aiuto alla donna.

L’intervento, effettuato congiuntamente con il personale del Soccordo Alpino e Speleologico siciliano (S.A.S.S.) si è concluso nella tarda serata  ma l‘incidente si era  verificato nel pomeriggio, intorno alle 17, quando G.L., 46 anni di Capo d’Orlando, era  scivolata lungo un pendio franoso a picco sul mare nella zona della Montagnola di Capo Graziano, un’area archeologica molto panoramica. Nella caduta la donna, rimaneva seriamente ferita, riportando un trauma toracico e varie contusioni ed escoriazioni ad entrambe le gambe.

Inebitabile  l’allarme e la richiesta di intervento dei soccorsi.

Trattandosi di una zona impervia difficilmente raggiungibile da terra e in condizioni rese ancora più difficili dal sopraggiungere del buio, il Soccorso Alpino richiedeva l’intervento dell’Aeronautica militare.

Sempre in prontezza operativa, decollava immediatamente dall’aeroporto di Trapani Birgi un elicottero HH139B dell’82° Centro Csar che, dopo aver imbarcato due tecnici del S.A.S.S.  all’aeroporto di Palermo Boccadifalco, si dirigeva direttamente a Filicudi.

 

Gli uomini del Soccorso Alpino e l’aerosoccorritore A.M.  venivano verricellati sul posto e raggiungevano la signora ferita, provvedendo ad “imbarellarla” e trasportata a spalle in un un luogo più idoneo al suo recupero. Una volta issata la barella a bordo e provveduto al recupero dell’uomo rimasto bloccato sul pendio scosceso, l’elicottero, dopo aver fatto scendere l’uomo ripasto bloccato in parete sulla piazzola di Filicudi, dirigeva su Boccadifalco, dove ad attendere la donna ferita c’era già pronta un’ambulanza del 118 per il trasferimento in ospedale.

Detta in questi termini, la missione appare come una delle tante missioni di trasporto in ospedale di traumatizzati recuperati in zona impervia. Ma non è andata proprio così e soprattutto non è stata come si suol dire “una passeggiata”.

Per una corretta comprensione delle difficoltà incontrate è opportuno leggere insieme uno stralcio della relazione del 26 gennaio u.s. inoltrata dalla Direzione Regionale del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (C.N.S.A.S./S.A.S.S) :

“Allontanatosi l’elicottero, i tre tecnici iniziavano ad approcciare con la massima tutela il versante, allestendo delle corde fisse per restare in sicurezza. Dopo circa 10 minuti di discesa individuavano l’uomo segnalato dalla Centrale Operativa 118 di Messina. Affrontavano pertanto  discese su corda in un ambiente notevolmente difficile e ricco di pericoli dovuti alla notevole esposizione ed alla presenza di un versante eccezionalmente instabile, il tutto effettuato in orario notturno. Dopo ulteriori 30 minuti di progressione con diversi tratti in arrampicata i tre tecnici riuscivano ad individuare ed a raggiungere la donna ferita.
A tal punto la donna veniva immediatamente messa in sicurezza per evitare che potesse precipitare nella sottostante parete, stante che già gli arti inferiori della stessa penzolavano nel vuoto, successivamente aveva inizio la complessa valutazione delle condizioni sanitarie della donna. Questa risultava essere in stato leggero di ipotermia, semi cosciente. Analizzando l’area risultava precipitata da una parete strapiombante alta circa 20 metri e successivamente era rotolata su un versante inclinato per circa 40 metri con frequenti salti e rotture di pendenza, arrestandosi su un piccolo terrazzo avente larghezza di circa 50 cm con le gambe nel vuoto di un successivo ulteriore salto di alcune decine di metri.
L’aerosoccorritore dell’AM ed i due Tecnici di Elisoccorso del CNSAS procedevano quindi ad immobilizzare la paziente con estrema perizia connessa alle gravissime condizioni sanitarie della
donna, reduce da una importante precipitazione, con evidente trauma cranico, lesioni cutanee alla testa ed in tutto il corpo, sospette fratture costali con compromissione di almeno un polmone, sospette fratture di bacino ed arti inferiori, possibili lesioni alla colonna e sospette lesioni ad organi interni.
Dopo avere trattato ed immobilizzato la donna, questa veniva posizionata sulla barella Everest dotata di tavola spinale e protetta con telo termico.
Stante la morfologia del luogo, sarebbe risultato impossibile per l’elicottero procedere ad un recupero dal suddetto punto senza fare precipitare, sotto l’azione del flusso rotore, una gran quantità di massi instabili, pertanto si concordava di spostare la barella di alcuni metri sino a farla giungere in un punto dove vi fossero minori rischi di fare precipitare ammassi rocciosi. La barella con la
donna quindi veniva spostata di circa dieci metri impiegando oltre un’ora e mezza, anche con l’ausilio di un sistema di corde per facilitarne lo spostamento e tenere la barella in sicurezza. Il tempo intercorso per lo spostamento e la minima distanza fa comprendere l’estrema delicatezza e pericolosità dell’area dove era in corso l’operazione di soccorso.
La barella, una volta trasportata in un punto relativamente più consono, veniva arrestata e si procedeva a contattare l’elicottero, rimasto in stand by presso l’elisuperficie di Filicudi. Veniva effettuata la messa in moto e poco dopo l’elicottero si portava sulla verticale del target. Con una prima operazione al verricello veniva recuperata a bordo dell’elicottero la barella con la donna ferita, con una seconda l’uomo bloccato, e con una terza l’ultimo tecnico con i materiali sanitari e tecnici impiegati. Ultimate le operazioni di recupero, l’elicottero si portava rapidamente all’atterraggio presso l’elisuperficie di Filicudi, dove veniva lasciato l’uomo illeso, e decollava alla volta dell’Aeroporto di Palermo Boccadifalco.
L’elicottero atterrava alle 22.10 circa presso la piazzola del IV Reparto Volo della Polizia di Stato. Si procedeva quindi a trasferire la paziente dall’elicottero all’ambulanza che l’avrebbe trasportata presso l’Ospedale Ingrassia. Dopo un breve debriefing ed avendo completato le operazioni di rifornimento, alle ore 22.55 circa l’elicottero dell’Aeronautica Militare decollava alla volta di Trapani per riprendere la consueta prontezza operativa nazionale. “

Ed oltremodo meritate sono le parole di apprezzamento espresse dal Servizio Regionale Sicilia del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico “….per l’elevatissimo livello di capacità operativa, di professionalità, di dedizione al servizio finalizzato a salvare una vita umana, di tutto l’equipaggio di missione sopra citato e di tutte le strutture che hanno coordinato, favorito e supportato il buon esito di una missione di soccorso estremamente delicata.
Tale equipaggio dell’Aeronautica Militare ed i due Tecnici di Elisoccorso del CNSAS hanno mostrato, pur in una situazione sanitaria eccezionalmente grave ed operando di notte in un ambiente ad altissimo rischio per la propria incolumità, di sapere mettere in atto una attenta pianificazione, di sapere operare con alti standard di sicurezza, frutto non del caso, ma di una costante ed accurata attività addestrativa e di non comuni doti di umanità e di altissimi livelli di professionalità.  

A tale equipe Aeronautica Militare/CNSAS, la Donna recuperata (Gabriella Lanza, 47 anni) deve la propria vita. ” 

Un solo commento raccoglie in se tutto : ben fatto.

Mammajut

 

Concerto di beneficenza al 15° Stormo

 comunicato stampa di  Paolo Paladini

Nella serata di sabato, 10 dicembre, presso l’aeroporto militare di Pisignano, sede del 15° Stormo, ha avuto luogo una serata di gala a tema musicale, che ha visto l’esibizione del Corpo Bandistico “Città di Cervia”. L’evento, organizzato a scopo benefico, è stato occasione per la consegna di un contributo, all’Ospedale “Maurizio Bufalini” di Cesena, nell’ambito dell’iniziativa di solidarietà finalizzata all’acquisto di alcune culledenominate “next to me”, per il reparto di Ostetricia e ginecologia.

La cerimonia ha visto la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il sindaco di Cervia, Massimo Medri, il Generale Amedeo Magnani, in rappresentanza del sindaco di Cesena e il dott. Patrizio Antonazzo, Primario del reparto sanitario citato dell’ospedale cesenate.

Nel suo intervento il Comandante di Stormo, Colonnello pilota Andrea Giuseppe Savina, dopo aver ringraziato i gentili ospiti per la loro partecipazione, ha sottolineato la profonda sensibilità che il personale del Quindicesimo, “Reparto che da sempre opera per la salvaguardia della vita umana”,  ha dimostrato partecipando con grande slancio all’iniziativa benefica, , evidenziando come “questa base ed il suo personale siano permeati nella realtà locale e quanto si possa fare bene insieme, collaborando con le istituzioni del territorio”.

La serata è proseguita con lo spettacolo del Corpo Bandistico “Città di Cervia”, che con i suoi circa quaranta elementi, ha proposto una serie di brani, partendo dall’immancabile Inno di Mameli, sentitamente apprezzati dai numerosi ospiti presenti.

Paolo Paladini

Soccorso un uomo di 73 anni colpito da malore a bordo di una nave.

Nella serata di ieri un elicottero HH-139B dell’80° Centro Combat Search and Rescue del 15° Stormo, di stanza a Decimomannu (CA), è decollato per soccorrere un uomo di 73 anni colpito da malore a bordo di una nave da crociera.

Dopo aver imbarcato la persona in difficoltà e il medico della nave, l’equipaggio ha fatto rotta per l’azienda ospedaliera Brotzu (CA).

Mammajut.


STORIE ANTICHE RICORDIAMO…

…DEL 15° STORMO CHE NESSUNO CONOSCE.
di Giacomo De Ponti

L’Associazione “Gente del 15°” presenta il libro

Vi si raccontano antiche storie delle radici del 15° Stormo, Reparto che oggi è da tutti conosciuto ed apprezzato per il suo quotidiano, diuturno, impegno nel salvataggio della vita umana, storie che appartengono ad un passato mai rievocato e sicuramente sconosciuto ai più, un passato, tuttavia, ancora drammaticamente vivo perchè immerso nel sacrificio di innumerevoli uomini che servirono in armi durante il secondo conflitto mondiale, ed in condizioni di inferiorità materiale di fronte ad avversari più muniti di armi, ma non certo di coraggio e volontà. Erano gli uomini del 15° Stormo Bombardamento, poi da Combattimento ed infine d’Assalto, dei Gruppi e Squadriglie della Ricognizione Marittima, delle Squadriglie e Sezioni Soccorso, progenitori e profonde radici del 15° Stormo odierno, che riemergono dalle nebbie della storia e riacquistano finalmente la voce per narrarci dei loro eroismi, sofferenze, ansie e delle loro vittorie.

Un libro di 250 pagine della storia e delle storie, racconti di vita e guerra “reali” narrati dai protagonisti o ricostruiti con lunghe, pazienti ricerche, arricchiti da moltissime fotografie, inedite e sconosciute, tutte di velivoli di quei reparti, con i “numeri di carrozzella” di quelle Squadriglie che operarono, combattendo e salvando uomini in Italia, sul Mediterraneo ed in Africa Settentrionale. L’Aeronautica Militare ha concesso all’Associazione l’uso sul libro del logo creato per celebrare i 100 anni della sua costituzione, riconoscimento ambito che testimonia il contributo che l’opera porta alla valorizzazione della storia e delle memorie aeronautiche del Paese.

Il libro, edito dall’Associazione, è reso disponibile su prenotazione ai Soci Effettivi ed “iscritti” della Associazione “Gente del 15” ed al personale del 15° Stormo. Il libro potrà essere spedito, su richiesta e con ristoro delle relative spese, presso l’indirizzo fornito dai Soci impossibilitati ad effettuare il ritiro presso le sedi delle Sezioni dell’Associazione (85° Centro – Pratica di Mare; 83° Gruppo – Cervia; 82° Centro – Trapani) o presso le sedi dell’84° Centro – Gioia del Colle e dell’80° Centro – Decimomannu. Si stima che i volumi saranno disponibili a partire da metà mese novembre 2022; l’Associazione ne darà conferma attraverso i propri canali di informazione: il sito web www.gd15.it, le mail list della Associazione, il canale WA in broadcast, le Sezioni ed attraverso i sistemi di comunicazione interni del 15° Stormo.

Una visione d’insieme del libro è riassunta nel pdf allegato “Storie Antiche Ricordiamo”

Le prenotazioni potranno essere fatte al seguente indirizzo di posta elettronica: segreteria@gentedelquindicesimo.it indicando nominativo, numero di copie e modalità di consegna (spedizione postale – fornire indirizzo – o ritiro presso una delle sedi indicate).

Mammajut

Trovato l’elicottero disperso: Sette morti.

L’Aeronautica Militare ha partecipato alle operazioni di ricerca del velivolo scomparso giovedì 9 giugno, che trasportava sei manager stranieri (quattro turchi e due libanesi) più il pilota.

I resti dell’elicottero Agusta Koala sono stati avvistati questa mattina (11 giugno) dall’equipaggio del 15° Stormo di Cervia, in un canalone dove scorre il torrente Lama, vicino il Monte Cusna (RE) sull’Appennino Tosco-Emiliano a 1.922 metri d’altitudine.
I resti sono stati avvistati nel greto del fiume Lama e la zona è stata messa sotto sequestro, nessuno è sopravvissuto all’impatto.

Nella immagine di copertina il Comandante dell’83° Gruppo, Magg. Daniele Gamba, presente sul teatro delle operazioni.

 

VIDEO

Intervista TG3 – minuto 03’38”
(si aprirà una nuova finestra)

 


Dal sito ufficiale dell’A.M.
Facebook.com – 12 giugno 2022

Questo video è stato introdotto con il commento del Maresciallo Simone, fino ad oggi più noto per la creazione del logo: “Cento anni dell’Aeronautica Militare – Verso il futuro”.

Trasporto d’urgenza di un neonato dall’Ospedale “Riuniti Bianchi-Melacrino” di Reggio Calabria all’Ospedale San Vincenzo di Taormina (ME)

Nel cuore della notte un equipaggio dell’82° Centro C.S.A.R. (Combat Search And Rescue) del 15° Stormo, con sede a Trapani, è intervenuto per trasportare un neonato di solo un giorno di vita dall’Ospedale “Riuniti Bianchi-Melacrino” di Reggio Calabria all’Ospedale San Vincenzo di Taormina (ME) per permettergli di fruire delle necessarie cure a seguito di una grave patologia neonatale….


UN VOLO SALVAVITA…

…il giorno di S. Valentino.

Recupero di un uomo infortunato a Todi, in provincia di Perugia

INTERVENTO DELL’85° CENTRO C.S.A.R.

Nella tarda serata di ieri, 19 gennaio 2022, un equipaggio dell’85° Centro C.S.A.R. di Pratica di Mare è decollato con un elicottero HH139A per il recupero di un uomo infortunato, D.N. boscaiolo di 50 anni, infortunatosi gravemente a seguito della caduta di un albero nella zona boschiva di Todi (PG).

In una prima fase l’intervento è stato condotto dal Soccorso Alpino e Speleologico Umbria (SASU) in una zona molto impervia, all’interno di una forra in località Casemasce di Todi. Sul posto sono state impegnate ben quattro squadre composte da tecnici e operatori.

Successivamente, il Centro di Coordinamento Soccorso Aereo del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico, ha chiamato in causa l’Aeronautica Militare includendo nel team un operatore del C.N.S.A.S. Umbria.

L’operazione di recupero è stata condotta con l’ausilio dei visori notturni, denominati N.V.G. (Night Vision Goggles), strumenti altamente sofisticati e determinanti negli interventi in assenza di luce naturale.

Nella foto, la persona recuperata è stata finalmente trasportata in sicurezza all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.

Da sottolineare l’elevata difficoltà dell’operazione, portata a termine con la collaborazione dei Carabinieri e, in particolare, grazie a cooperazione e addestramento tra il Soccorso Alpino Speleologico e l’Aeronautica Militare.

Mammajut

 

FONTE FACEBOOK AERONAUTICA MILITARE