Giunse all’83° Centro nel 1987.
Lo ricordo ancora, un ragazzone alto e dal fisico possente.
Un Aerosoccorritore, appartenente quindi ad una categoria molto particolare.
2011 – Cerimonia di Commemorazione dei Caduti di Lisle en Barrois
Gli Angeli del SAR al terzo anniversario
di Giorgio Esposito
Una tiepida giornata di fine ottobre, ha accompagnato i tantissimi, familiari,
colleghi e amici dei nostri ragazzi “angeli del SAR” alla cerimonia religiosa prevista nell’aeroporto militare di Brindisi.
Una cerimonia densa di significati e di valori, quei valori a cui “gli uomini del soccorso aereo” si sono sempre ispirati “la salvaguardia della vita umana”. Leggi tutto “2011 – Cerimonia di Commemorazione dei Caduti di Lisle en Barrois”
2011 – Cerimonia di Commemorazione dei Caduti di Creola di Saccolongo
IN RICORDO DEI NOSTRI CADUTI
di Ciro Connola
PADOVA 20 OTTOBRE 2011
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La gioia di un amico
in ricordo di Francesco Asti
“La gioia di un amico’ scritta da Antonio Toscano il 18 agosto di molti anni dopo l’incidente, a conferma e testimonianza che il tempo può lenire il dolore ma rafforza certamente il ricordo.
“Il 18 di agosto di qualche anno fa cadeva la vita di un amico, un Ufficiale Pilota Capo Equipaggio di un HH.3F in missione reale di soccorso: Maggiore Francesco Asti, che aveva al fianco il Capitano Giacomo De Ponti come secondo.
In quella notte scura, nel buio mare al largo dell’isola di Ponza si fermava la vita di un amico che sapeva esprimere molte cose, in primis la gioia. Leggi tutto “La gioia di un amico”
Amici d’Oltralpe
di Ciro Connola
Nei pressi del luogo dell’incidente occorso il 23 ottobre 2008 in Francia, e nel quale persero la vita otto nostri uomini, abita una coppia davvero speciale. Lui Bernard Borghini (con un cognome che tradisce le origini italiane) è un ex sottufficiale dell’Armée del Aire ed anche Vice Sindaco della cittadina di Rosnes, lei, la Signora Marie Jo, è una che ai fornelli realizza dei veri e propri miracoli culinari.
Fin dai primi momenti seguenti all’incidente la coppia francese, forse anche in virtù del fatto di avere un figlio pilota di Atlantique, ha partecipato attivamente ad ogni attività di supporto logistico a chi si recava in quel luogo.
A lui questo non piacerà…..
Articolo scritto dal
Magg. Andrea PALERMO
Comandante l’84 Centro CSAR
– BrindisI – 16 giugno 2010 –
Burbero, caciarone, un pò orso. Ma fategli un complimento sincero con il cuore: i suoi occhi si illumineranno ed il suo sguardo si abbasserà evitando il vostro. A tutti gli eventi ‘sociali’ del Centro non manca mai; è l’unico che, approfittando del suo stato di quiescenza, osa prendere in giro l’oratore di turno, che sia il festeggiato o il Comandante.
Spesso finisce con la solita ‘commedia’, con io che chiedo agli altri:
“Ma chi lo ha invitato questa volta?
Avevo detto di non invitarlo più!”
…e lui che dice: “Comandante,
nessuno mi ha invitato! “
“Ce ne fossero invece… “
Non oso immaginare quello che può aver combinato quando era in servizio…
Essendo uno dei soci dell’AG-15, è giusto che si sappia di che pasta è fatto.
Cito esplicitamente lui, motore invisibile di quanto esporrò, ma non è certo l’unico ‘colpevole’; è sempre aiutato dai soliti complici.
Ma andiamo per ordine.
Novembre 2008
A poche settimane dall’incidente del 23 Ottobre 2008, che ha lasciato un vuoto grande quanto otto vite, si presenta in ufficio il M.llo in quiescenza Connola, Ciro per tutti.
Ciro è agitato. Mi dice che deve andare in Francia, sul luogo dell’incidente; chiede a me, che ci sono stato a poche ore dall’accaduto, l’esatta posizione sulla cartina, ma non sono di grande aiuto.
Vuole piantare una croce di legno, e mi porta in Linea Volo per vederla: ancora non è verniciata, ma sarà trattata per resistere al meglio alle intemperie. Faccio il burocrate, e gli prospetto problemi con il proprietario. Mi tranquillizza: si informerà a chi appartiene il terreno e chiederà il permesso.
Qualche giorno dopo arriva una foto: la croce è stata messa nei pressi del campo. Ad accompagnare Ciro, in un viaggio in macchina di 3200 km totali, ci sono il LGT Mario Donadei ed il PM Crescenzo Depalo (per gli amici Enzo).
Marzo 2009
Sono in viaggio in aereo civile con circa 50 familiari dei nostri amici per quel campo, verso quella croce. Al nostro arrivo il Lgt. Romeo Liaci è già la, con un secchio di vernice, per ritoccarla.
E’ venuto in macchina, assieme a M.llo Nico Zurlo, il PM Antonio Malerba ed il M.llo Giovanni Corvaglia, percorrendo sempre 3200 km. Anche un nutrito gruppo di Aerosoccorritori dell’83° Centro sono venuti in macchina sino a quel luogo.
Ottobre 2009
Viene realizzato un monumento in Italia, una stele su disegno del maestro Carmelo Conte con un medaglione di bronzo creato dallo stesso artista.
Viene inoltre collocata una Aquila Turrita, sempre in bronzo,regalata dal maestro Luciano Zanelli, a rappresentare l’Arma Aeronautica.
Il monumento assemblato parte qualche settimana in anticipo per la Francia, per essere pronto per il primo anniversario del triste evento.
Ad aspettarlo in quel campo però ci sono già Ciro e Romeo. Seguono attenti i lavori di posa.
Poi abbelliscono il sito, piantando fiori e preparando un tappeto di color verde per mitigare la visione fredda di quel posto.
Sono nuovamente venuti in macchina, altri 3200 km.
Sul posto incontrano i coniugi Verdolini, Vanda e Rino, venuti in macchina da Brescia. Rino è un sottufficiale del 6° Stormo recentemente in quiescenza.
Sono li, principalmente perchè hanno stretto un legame molto forte con alcuni dei Parenti dei nostri amici. Il loro ‘bambino’, talvolta me ne dimentico, è uno dei giovani e bravi piloti dell’84° Centro. Ma Rino e Vanda hanno oramai un legame proprio con il Centro che va oltre questo ‘dettaglio’.
Il 23 Ottobre arrivo sul posto con aereo AM, assieme a circa 100 persone tra Parenti e personale dello Stormo; Vanda gentimente mi fa da traduttrice personale. La cerimonia, a cui partecipano le massime autorita aeronautiche militari italiane e francesi, è molto toccante.
Aprile 2010
Ciro è nuovamente nervoso. Mi chiama: “Comandà io ti devo parlare“.
Deve andare in Francia. Deve completare il monumento, vuole pavimentare la zona, per non far crescere l’erba. Rifaccio il burocrate, ma poi mi lascio coinvolgere dal suo progetto. Quindi coinvolgiamo il Mastro Carmelo Conti, per non alterare con il nuovo lavoro la sua opera. Informo i Parenti, e Luigi Tommasi, il papà di Massimiliano, ha un intuizione:
Creare un sistema di illuminazione a pannelli solari, per fare luce nelle lunghe notti francesi.
Giugno 2010
E’ il 2 Giugno e Ciro, Romeo, ed Enzo, partono con un furgone a noleggio per la Francia, con il marmo acquistato in Italia, ed il sistema luminoso realizzato dal Sig. Tommasi assieme ad altri Parenti.
Luigi ha fatto intagliare una pietra leccese e vi ha nascosto dentro le lampade a led per illuminare il monumento. Nel furgone c’è anche la ‘centrale elettrica’, come la chiama Ciro, ovvero il pannello solare e le batterie per completare il sistema. Percorrono 3200 Km e per la strada Rino e Vanda si uniscono a loro.
I Pugliesi poseranno i marmi ed installeranno il sistema di illuminazione, mentre i Verdolini si occuperanno di scavare la montagna di terra dietro al monumento e dei lavori di giardinaggio.
Appena arrivati, già il palo per il pannello è al suo posto.
Il giorno dopo completano i lavori e sistemano anche l’area ove è ancora collocata la croce in legno.
Assieme a noi si sono radunati il Sindaco di Vaubécourt , Madam Martine Aubry, il Sindaco di Lisle en Barrois, Alain Chaudron, il Sig. Bernard Borghini, presidente dell’Associazione Arma Aeronautica Francese, il Colonnello Michel Parisot, Colonel Honorair dell’Armèe dell’Air Francaise e delegato Generale Aggiunto del “Souvenir de France” della Regione della Meuse, e l’Addetto Aeronautico presso l’Ambasciata d’Italia a Parigi, il Colonnello Maurizio Epifani.
La sera prima abbiamo ammirato il monumento di notte, con il meraviglioso sistema di illuminazione notturna.
Di giorno il senso di meraviglia è sparito.
Arriva la tristezza, e l’irrazionale speranza di vedere, come se fossero li nascosti, i nostri amici apparire tra le spighe di frumento che hanno preso il posto della coltivazione di colza. Un minuto di silenzio e depositiamo rose rosse ai piedi del monumento.
Ci spostiamo nel Municipio di Vabecourt, dove ringraziamo tutti coloro che privatamente hanno partecipato a questa piccola spontanea cerimonia. In particolare il Col. Maurizio Epifani, sempre pronto a farsi coinvolgere in prima persona dai nostri progetti.
Mi congedo da Ciro, che con gli altri sta ripartendo in pulmino per l’Italia. Ma prima mi fa l’elenco dei lavori che farà il prossimo anno….e mi minaccia che io sarò inevitabilmente li con lui.
Come definireste Ciro, Romeo, Enzo e gli altri ‘Complici’ sopra citati?
Semplice. Io li definirei per quello che sono:
Gente del Quindicesimo
Cronaca di un abbraccio
AL BUIO
Ore 04.30 la sala VIP del terminal aeronautico di Ciampino è già piena; imbarco sul B.767 per Brindisi; non mancano all’appello quanti furono coinvolti a vario titolo e noi di Gente del Quindicesimo che vantiamo elementi di qualità, ma Sergione Ivaldi (meglio conosciuto come il nonno, ma figlio eletto successore di Votantonio Berardo) mi impressiona perché al petto porta altro distintivo di Reparto.
“I caduti di creola di Saccolongo: ……..dal di dentro”
Dal di dentro…………
Può sembrare strano, ma non è facile ed agevole ricordare. Nel senso che andare indietro nel tempo, molto indietro, parliamo dell’ottobre 1977, per far emergere quello che si vuole dimenticare, perché incarnato come evento negativo, non aiuta a ricordare. Ma alcune volte, se richiesto e per far rivivere chi ha fatto parte di noi e della nostra storia, bisogna ed è necessario ricordare.
Allora tuffiamoci, pur sapendo di rivivere un passato doloroso.
Ci eravamo incontrati, io e Michele Grande, nei pressi della stazione di Napoli. Io proveniente da Gorizia, dove ero a fare il servizio di leva nell’Esercito come Caporale Allievo Sergente, e Michele proveniente da Cavallino, in provincia di Lecce.
Quando due leccesi si incontrano, vuoi per l’accento dialettale, vuoi per ragioni misteriose, capiscono di essere entrambi “poppati” e familiarizzano subito. Da quel momento siamo stati insieme, facenti parte dell’82° Corso AUPC “Ghibli”, oltre che in Accademia, alla scuola di Galatina, a Latina e Frosinone.
Finito l’iter addestrativo nelle scuole abbiamo continuato a stare insieme, prima a Pratica di Mare, poi al 15° Stormo per essere quindi destinati al 3° Distaccamento SAR di Grottaglie. In tutte queste fasi abbiamo condiviso la stessa cameretta e le stesse aspirazioni
Fu caratteristico il nostro arrivo a Grottaglie. Il telegramma di trasferimento metteva in risalto la prossima assegnazione dei Sottotenenti Piloti Grande e Tempesta.
Chi ha avuto o ha la fortuna di volare in equipaggio comprende come si familiarizza e si diventa amici con tutti i componenti, pur nell’assoluto rispetto delle ben distinte funzioni e responsabilità. Quando poi si opera con un fine comune e nobile come il nostro, le diverse professionalità che compongono un equipaggio SAR si fondono e si armonizzano per il raggiungimento dell’obiettivo.
Non è difficile, quindi, comprendere che quando il M.llo EMB Benito Stasi, il Sergente EMB Francesco Santoruvo ed il Sergente sommozzatore (allora lo erano) Salvatore Pinto, vennero contattati dal Cap. Grande per un volo addestrativo Grottaglie-Vicenza con AB204, risposero con entusiasmo, sia per provare qualcosa di diverso, in quanto a quel tempo era proprio inusuale fare una navigazione al nord, vista la tipologia del vettore, limitato al breve raggio, sia perché uscire in gruppo rappresentava un diversivo e cosa interessante e stimolante nello stesso tempo.
L’equipaggio così composto partì, il 18 ottobre 1977, con molto entusiasmo alla volta di Vicenza.
In quel periodo noi del 3° Distaccamento SAR venivamo chiamati per prestare assistenza al Poligono di Punta della Contessa di Brindisi ai velivoli nazionali e NATO che effettuavano esercitazioni di attacco aria-suolo.
Ricordo come fosse ieri. Era il 20 ottobre 1977 ed io, con il mio AB204, lo specialista ed il sommozzatore, ero a Punta della Contessa. Terminata l’assistenza decollai, alle ore 11.10, per rientrare a Grottaglie, dove sarei giunto dopo circa 20’ di volo.
Per chi ricorda, a Grottaglie l’elicottero veniva parcheggiato di fronte all’ingresso dell’hangar del Distaccamento e generalmente ad ogni rientro dal volo si veniva accolti dal personale specialista per le operazioni di parcheggio e successivo rifornimento.
Ma quel giorno fu diverso.
Una volta al parcheggio, spento il motore e fermato il rotore, scendemmo dall’elicottero senza che nessuno ci fosse venuto incontro. E man mano che noi dell’equipaggio ci inoltravamo all’interno dell’hangar incontravamo persone con le espressioni più diverse. Ci osservavano con sguardi allucinati, timorosi di avvicinarsi a noi.
Non c’era l’allegria di sempre, della consueta accoglienza, del ben tornato a casa.
Timidamente un Maresciallo, un certo Stifanelli, con gli occhi arrossati dal pianto, ci venne incontro dicendo che ci avevano dati per morti, visto che era accaduto un incidente ad un elicottero del Distaccamento SAR e l’equipaggio risultava deceduto.
Non si sa mai, in quei momenti, qual è il confine, se ridere o piangere, se credere ad una beffa, oppure ad un evento tremendamente vero.
La nostra reazione fu quella di fare gli opportuni scongiuri e protestare dicendo che certi scherzi non andavano fatti.
Ma non era uno scherzo.
L’elicottero del Cap. Michele Grande, con le taniche supplementari piene di carburante, era decollato da Vicenza alle ore 11.22, due minuti dopo il mio decollo da Punta della Contessa, e 7’30’’ dopo impattava il suolo in località Creola di Saccolongo, fra una Chiesa ed una Scuola Materna.
Nell’impatto l’elicottero esplodeva, causando il decesso dell’equipaggio.
Equipaggio composto non più da quattro persone, ma da cinque. Nel volo di rientro si era aggiunto il M.llo infermiere Alfredo Miccoli, in forza all’Infermeria dell’Aeroporto di Grottaglie.
La quasi coincidenza dell’orario di decollo delle due missioni aveva fatto credere al personale di Grottaglie che l’elicottero incidentato fosse quello decollato da Punta della Contessa, cioè il mio.
Il resto è storia del poi.
Il Parroco della Chiesa di Creola si è sempre prodigato per far rivivere la memoria di quell’equipaggio, caduto molto prossimo alla scuola materna, con una sicura strage evitata.
Il Distaccamento SAR prima e l’84° Centro SAR dopo, con i loro uomini, hanno sempre onorato ed ancora onorano il ricordo, attraverso una numerosa presenza annuale di personale in occasione del ricordo dell’anniversario che si svolge presso il cippo, che raffigura un troncone di coda dell’AB204, voluto e realizzato dal Distaccamento.
Il 15° Stormo ha fatto proprio l’evento ed i Comandanti che si sono succeduti hanno sempre rispettato ed onorato l’evento con la loro testimonianza e presenza.
Rimane lo strazio nei familiari, il ricordo struggente di chi ha conosciuto l’equipaggio, il monito alle future generazioni di aviatori.
2009 – Cerimonia di Commemorazione dei Caduti di Creola di Saccolongo
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XXV° Anniversario della scomparsa del Magg. Asti
Oggi 18 agosto ’09, nel silenzio solenne che avvolge il cimitero del Verano in Roma, nell’area riservata ai Caduti in Volo, il 15° Stormo e l’Associazione Gente del Quindicesimo hanno onorato la memoria del Maggiore Pilota Francesco Asti, morto in volo in missione di soccorso, nel mar Tirreno ad Ovest dell’isola di Ponza. Leggi tutto “XXV° Anniversario della scomparsa del Magg. Asti”