L’Associazione ricorda i Caduti di Creola di Saccolongo nel 38° anniversario della scomparsa.
Leggi tutto “2015 – Cerimonia di Commemorazione dei Caduti di Creola di Saccolongo”
L’Associazione ricorda i Caduti di Creola di Saccolongo nel 38° anniversario della scomparsa.
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Non ricordo da quanti anni l’Associazione ha preso l’abitudine di incontrarsi al Verano per ricordare Francesco Asti, caduto il 18 agosto 1984, insieme agli altri Caduti del 15° Stormo.
Quest’anno l’incontro si è rinnovato vedendo la partecipazione non solo del fratello di Francesco, Arturo, ma anche della vedova Cristina e, come di consueto, del Capo corso del Nibbio III, il Gen. S.A. Maurizio Lodovisi. Leggi tutto “18 Agosto 2015 al Verano”
Tomaso è stato splendido, come da ormai consolidata consuetudine. Buona presenza anche dei Leoni passati ed attuali, Totonno non c’era, c’era Sergio Villa! Insieme ai soliti “aficionados” ex (il Gen. De Ponti, Fabbri, Fischione con Signora come ogni anno, Accardo, Murano, Preo, Pippi Venosa, Skof, Capodanno, Mammoli ed altri) in tutto circa a una ventina.
Quelli in servizio erano capeggiati dal Comandante dei giovani Leoni, Diego Sismondini, ed erano splendidi nelle loro uniformi.
A loro il compito degli interventi ufficiali, le letture e la Preghiera dell’Aviatore, agli ex gli interventi del ricordo. Oltre a quello di Ciccio abbiamo apprezzato l’omelia di Tomaso e le belle parole del Biondo e del Gen. Trinca.
Poi, a Pratica di Mare, presso la sede dei Leoni, c’è stata l’inaugurazione di una targa in memoria di Francesco Asti voluta fortemente dai giovani Leoni e creata nella sua realizzazione, con il contributo di pensiero dei vecchi Leoni.
Anche in questa occasione alla fine si è levato al cielo, unendosi ai nostri Caduti, un forte e potente come non mai
Mammajut
“Il nostro amico” è il ricordo affettuoso che ne fa di Franco Asti uno dei suoi colleghi del Corso Nibbio 3°
Quel “Lawrence’, il nickname che lo ha accompagnato fin dagli anni dell’Accademia, Franco lo deve ad uno di quei lampi di fantasia e di umorismo che sono il “segno’ distintivo di una personalità, e che erano una delle sue caratteristiche:
Leggi tutto “Il nostro amico”
Giunse all’83° Centro nel 1987.
Lo ricordo ancora, un ragazzone alto e dal fisico possente.
Un Aerosoccorritore, appartenente quindi ad una categoria molto particolare.
Gli Angeli del SAR al terzo anniversario
di Giorgio Esposito
Una tiepida giornata di fine ottobre, ha accompagnato i tantissimi, familiari,
colleghi e amici dei nostri ragazzi “angeli del SAR” alla cerimonia religiosa prevista nell’aeroporto militare di Brindisi.
Una cerimonia densa di significati e di valori, quei valori a cui “gli uomini del soccorso aereo” si sono sempre ispirati “la salvaguardia della vita umana”. Leggi tutto “2011 – Cerimonia di Commemorazione dei Caduti di Lisle en Barrois”
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in ricordo di Francesco Asti
“La gioia di un amico’ scritta da Antonio Toscano il 18 agosto di molti anni dopo l’incidente, a conferma e testimonianza che il tempo può lenire il dolore ma rafforza certamente il ricordo.
“Il 18 di agosto di qualche anno fa cadeva la vita di un amico, un Ufficiale Pilota Capo Equipaggio di un HH.3F in missione reale di soccorso: Maggiore Francesco Asti, che aveva al fianco il Capitano Giacomo De Ponti come secondo.
In quella notte scura, nel buio mare al largo dell’isola di Ponza si fermava la vita di un amico che sapeva esprimere molte cose, in primis la gioia. Leggi tutto “La gioia di un amico”
Nei pressi del luogo dell’incidente occorso il 23 ottobre 2008 in Francia, e nel quale persero la vita otto nostri uomini, abita una coppia davvero speciale. Lui Bernard Borghini (con un cognome che tradisce le origini italiane) è un ex sottufficiale dell’Armée del Aire ed anche Vice Sindaco della cittadina di Rosnes, lei, la Signora Marie Jo, è una che ai fornelli realizza dei veri e propri miracoli culinari.
Fin dai primi momenti seguenti all’incidente la coppia francese, forse anche in virtù del fatto di avere un figlio pilota di Atlantique, ha partecipato attivamente ad ogni attività di supporto logistico a chi si recava in quel luogo.
Burbero, caciarone, un pò orso. Ma fategli un complimento sincero con il cuore: i suoi occhi si illumineranno ed il suo sguardo si abbasserà evitando il vostro. A tutti gli eventi ‘sociali’ del Centro non manca mai; è l’unico che, approfittando del suo stato di quiescenza, osa prendere in giro l’oratore di turno, che sia il festeggiato o il Comandante.
Spesso finisce con la solita ‘commedia’, con io che chiedo agli altri:
“Ma chi lo ha invitato questa volta?
Avevo detto di non invitarlo più!”
…e lui che dice: “Comandante,
nessuno mi ha invitato! “
“Ce ne fossero invece… “
Non oso immaginare quello che può aver combinato quando era in servizio…
Essendo uno dei soci dell’AG-15, è giusto che si sappia di che pasta è fatto.
Cito esplicitamente lui, motore invisibile di quanto esporrò, ma non è certo l’unico ‘colpevole’; è sempre aiutato dai soliti complici.
Ma andiamo per ordine.
A poche settimane dall’incidente del 23 Ottobre 2008, che ha lasciato un vuoto grande quanto otto vite, si presenta in ufficio il M.llo in quiescenza Connola, Ciro per tutti.
Ciro è agitato. Mi dice che deve andare in Francia, sul luogo dell’incidente; chiede a me, che ci sono stato a poche ore dall’accaduto, l’esatta posizione sulla cartina, ma non sono di grande aiuto.
Vuole piantare una croce di legno, e mi porta in Linea Volo per vederla: ancora non è verniciata, ma sarà trattata per resistere al meglio alle intemperie. Faccio il burocrate, e gli prospetto problemi con il proprietario. Mi tranquillizza: si informerà a chi appartiene il terreno e chiederà il permesso.
Qualche giorno dopo arriva una foto: la croce è stata messa nei pressi del campo. Ad accompagnare Ciro, in un viaggio in macchina di 3200 km totali, ci sono il LGT Mario Donadei ed il PM Crescenzo Depalo (per gli amici Enzo).
Sono in viaggio in aereo civile con circa 50 familiari dei nostri amici per quel campo, verso quella croce. Al nostro arrivo il Lgt. Romeo Liaci è già la, con un secchio di vernice, per ritoccarla.
E’ venuto in macchina, assieme a M.llo Nico Zurlo, il PM Antonio Malerba ed il M.llo Giovanni Corvaglia, percorrendo sempre 3200 km. Anche un nutrito gruppo di Aerosoccorritori dell’83° Centro sono venuti in macchina sino a quel luogo.
Viene realizzato un monumento in Italia, una stele su disegno del maestro Carmelo Conte con un medaglione di bronzo creato dallo stesso artista.
Viene inoltre collocata una Aquila Turrita, sempre in bronzo,regalata dal maestro Luciano Zanelli, a rappresentare l’Arma Aeronautica.
Il monumento assemblato parte qualche settimana in anticipo per la Francia, per essere pronto per il primo anniversario del triste evento.
Ad aspettarlo in quel campo però ci sono già Ciro e Romeo. Seguono attenti i lavori di posa.
Poi abbelliscono il sito, piantando fiori e preparando un tappeto di color verde per mitigare la visione fredda di quel posto.
Sono nuovamente venuti in macchina, altri 3200 km.
Sul posto incontrano i coniugi Verdolini, Vanda e Rino, venuti in macchina da Brescia. Rino è un sottufficiale del 6° Stormo recentemente in quiescenza.
Sono li, principalmente perchè hanno stretto un legame molto forte con alcuni dei Parenti dei nostri amici. Il loro ‘bambino’, talvolta me ne dimentico, è uno dei giovani e bravi piloti dell’84° Centro. Ma Rino e Vanda hanno oramai un legame proprio con il Centro che va oltre questo ‘dettaglio’.
Il 23 Ottobre arrivo sul posto con aereo AM, assieme a circa 100 persone tra Parenti e personale dello Stormo; Vanda gentimente mi fa da traduttrice personale. La cerimonia, a cui partecipano le massime autorita aeronautiche militari italiane e francesi, è molto toccante.
Ciro è nuovamente nervoso. Mi chiama: “Comandà io ti devo parlare“.
Deve andare in Francia. Deve completare il monumento, vuole pavimentare la zona, per non far crescere l’erba. Rifaccio il burocrate, ma poi mi lascio coinvolgere dal suo progetto. Quindi coinvolgiamo il Mastro Carmelo Conti, per non alterare con il nuovo lavoro la sua opera. Informo i Parenti, e Luigi Tommasi, il papà di Massimiliano, ha un intuizione:
Creare un sistema di illuminazione a pannelli solari, per fare luce nelle lunghe notti francesi.
E’ il 2 Giugno e Ciro, Romeo, ed Enzo, partono con un furgone a noleggio per la Francia, con il marmo acquistato in Italia, ed il sistema luminoso realizzato dal Sig. Tommasi assieme ad altri Parenti.
Luigi ha fatto intagliare una pietra leccese e vi ha nascosto dentro le lampade a led per illuminare il monumento. Nel furgone c’è anche la ‘centrale elettrica’, come la chiama Ciro, ovvero il pannello solare e le batterie per completare il sistema. Percorrono 3200 Km e per la strada Rino e Vanda si uniscono a loro.
I Pugliesi poseranno i marmi ed installeranno il sistema di illuminazione, mentre i Verdolini si occuperanno di scavare la montagna di terra dietro al monumento e dei lavori di giardinaggio.
Appena arrivati, già il palo per il pannello è al suo posto.
Il giorno dopo completano i lavori e sistemano anche l’area ove è ancora collocata la croce in legno.
Assieme a noi si sono radunati il Sindaco di Vaubécourt , Madam Martine Aubry, il Sindaco di Lisle en Barrois, Alain Chaudron, il Sig. Bernard Borghini, presidente dell’Associazione Arma Aeronautica Francese, il Colonnello Michel Parisot, Colonel Honorair dell’Armèe dell’Air Francaise e delegato Generale Aggiunto del “Souvenir de France” della Regione della Meuse, e l’Addetto Aeronautico presso l’Ambasciata d’Italia a Parigi, il Colonnello Maurizio Epifani.
La sera prima abbiamo ammirato il monumento di notte, con il meraviglioso sistema di illuminazione notturna.
Di giorno il senso di meraviglia è sparito.
Arriva la tristezza, e l’irrazionale speranza di vedere, come se fossero li nascosti, i nostri amici apparire tra le spighe di frumento che hanno preso il posto della coltivazione di colza. Un minuto di silenzio e depositiamo rose rosse ai piedi del monumento.
Ci spostiamo nel Municipio di Vabecourt, dove ringraziamo tutti coloro che privatamente hanno partecipato a questa piccola spontanea cerimonia. In particolare il Col. Maurizio Epifani, sempre pronto a farsi coinvolgere in prima persona dai nostri progetti.
Mi congedo da Ciro, che con gli altri sta ripartendo in pulmino per l’Italia. Ma prima mi fa l’elenco dei lavori che farà il prossimo anno….e mi minaccia che io sarò inevitabilmente li con lui.
Come definireste Ciro, Romeo, Enzo e gli altri ‘Complici’ sopra citati?
Semplice. Io li definirei per quello che sono:
Gente del Quindicesimo
Magg. Andrea PALERMO
Comandante l’84 Centro CSAR Brindisi
dal 2008 al 2010