L’84° Centro SAR in volo per la vita. Trasporto sanitario IPV del 15.09.2023
È una tranquilla mattinata di settembre dove non è prevista attività di volo: sono le 10 e 30 e tutto il centro ormai ha già la testa al weekend. Tutti a parte noi, l’equipaggio d’allarme composto dal capo equipaggio Tenente Colonnello Lorenzo Leone, secondo pilota Capitano Vittoriano Antonio Palermo (autore del presente articolo), Operatore di bordo 1°LGT Luciano Saponaro e Aerosoccorritore M1 Lorenzo Daniele Amatulli. Squilla il telefono di Lorenzo nell’ufficio Addestramento dove ci siamo solo io e lui…è la Sala Operativa! Ironizzo… “dai che oggi partiamo! Di giorno!” E rido guardando il Capo equipaggio. È tutto vero! Ci viene comunicato dal nostro operatore SOR 1°LGT Piero Moscara che c’è un neonato di 18 mesi all’ospedale pediatrico Monsignor Dimiccoli di Barletta affetto da una cardiopatia ipertrofica genetica in imminente pericolo di vita. Si ipotizza come destinazione l’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. Mi metto immediatamente al lavoro facendo uno studio di fattibilità del trasporto sia a livello di carburante che di pesi; mentre Lorenzo è impegnato al telefono a raccogliere quante più informazioni utili allo svolgimento della missione operativa. Nel frattempo, si precipitano in ufficio Luciano e Daniele: l’equipaggio è riunito e viene chiesto a Lorenzo dalla Sala Operativa se siamo pronti a scalare in 30’. Cenno d’intesa tra tutti e 4…siamo in 30’. Nel frattempo, prendiamo di corsa il giubbetto di sopravvivenza, borsa portacasco e NVG…non si sa mai. L’adrenalina ormai è alle stelle! Ci dirigiamo verso l’elicottero e comunichiamo alla sala operativa che siamo pronti all’elicottero: attendiamo solo l’esecutivo. Il tempo passa e ormai sono già quasi 2 ore che siamo nei pressi dell’elicottero allestito per il traporto sanitario d’urgenza. Luciano e Lorenzo, data la loro esperienza, capiscono che probabilmente il task non arriverà…stava passando troppo tempo. Nel frattempo, la sala operativa ci comunica che non essendoci posto per il neonato a Roma si sta valutando una soluzione alternativa tra Napoli o Bologna. Passa un’altra ora e nel frattempo decidiamo di mangiare qualcosa al volo e di trovare un po’ di ristoro in categoria dagli avionici. In quel momento mi chiama la sala operativa e mi chiede delle informazioni sull’equipaggiamento che possiamo imbarcare e mi comunica che hanno trovato posto all’ospedale pediatrico di Taormina! Ci dirigiamo nuovamente all’elicottero: Daniele é già li pronto con le liberatorie da far firmare ai passeggeri. Ore 13 e 56 LT, ESECUTIVO! Decolliamo e ci dirigiamo verso Barletta, individuiamo la piazzola ed effettuiamo la ricognizione. La sapiente radioguida di Luciano ci fa arrivare perfettamente al centro della piazzola e Lorenzo gestisce in maniera egregia l’avvicinamento. Una volta al suolo entra in gioco Daniele che si dirige verso i due medici che verranno imbarcati con noi ed effettua tutti i coordinamenti in maniera celere. Ed eccolo qua il momento in cui vediamo la madre e la piccola barella. Lorenzo mi dice che il bambino sta entrando ora in cabina…mi volto indietro a guardarlo…e tutta l’adrenalina che fino a quel momento mi aveva accompagnato si dissolve lasciando spazio a un forte senso di angoscia e preoccupazione nei confronti del piccolo paziente. Ci predisponiamo al decollo: “pronti dietro”. Il capo equipaggio esegue un decollo magistrale riuscendo a tirare fuori tutto ciò che la macchina poteva dare in quel momento! Lasciamo la piazzola di Barletta e ci dirigiamo verso Taormina. Il tempo verso la Basilicata era in peggioramento. La pioggia iniziava a bagnare l’elicottero e Luciano ci comunica che la mamma del piccolo aveva paura di volare. Inizio a chiedere i bollettini meteorologici degli aeroporti calabri e siciliani per vedere quali sono gli aggiornamenti meteo sulla rotta all’ente del controllo. Brindisi militare ci da solo buone notizie: passata la Basilicata il meteo era dalla nostra parte! Ci mettiamo alla velocità di massima autonomia kilometrica e scavalliamo l’appennino calabro e iniziamo a vedere finalmente la Sicilia. Di tanto in tanto mi giro a vedere come sta la madre e penso dentro di me quanto debba essere forte in questo momento per superare la sua paura per il volo e sopportare una situazione drammatica nella quale versa suo figlio.
Ed eccola lì finalmente Taormina e la piazzola sulla quale dobbiamo atterrare. Effettuiamo la ricognizione e notiamo subito un’ambulanza pronta a prendere i due medici, la madre e il neonato. Pronti per l’avvicinamento effettuo i controlli pre-atterraggio. Giù il carrello e siamo pronti all’avvicinamento! Lorenzo atterra nella maniera più docile possibile. Siamo al suolo, procediamo allo spegnimento e all’aviosbarco dei due medici che torneranno successivamente con noi a Gioia del Colle, della madre e del neonato in imminente pericolo di vita. Mi precipito fuori per dare un ultimo sguardo al piccolo e appena vedo il suo viso dentro di me immagino la fatica che hanno fatto Luciano e Daniele a non crollare emotivamente davanti a tali immagini. Lorenzo si avvicina alla mamma e di concerto ci avviciniamo tutti augurandole un grosso in bocca al lupo a lei e al suo giovane bimbo. Mi allontano da tutti e d’un tratto tutta la tensione che avevo accumulato scompare in pianto liberatorio. Ce l’avevamo fatta. E’ questo il lavoro più bello del mondo: avere il privilegio di salvare vite umane! MAMMAJUT!
Capitano Vittoriano Antonio PALERMO