Un HH-139 dell’85° Centro CSAR di Pratica di Mare trasporta in Sardegna una squadra del Soccorso Alpino e Speleologico

di Marco Mascari

Ci sono storie di gente del Soccorso che a volte si incrociano. Missioni che arrivano improvvise e ti strappano dal relax di una domenica spensierata portandoti ad una notte di trasporti d’urgenza per salvare quella vita in più.

La squadra trasportata ieri nell’entroterra sarda è impegnata da questa notte nel tentare di aprire una strada per raggiungere e salvare lo speleologo rimasto vittima di un incidente ed attualmente incastrato nella grotta S’Edera nel territorio di Urzulei.

 

Per ora le condizioni sono stabili.

L’aspetto magico del nostro lavoro è che nel cuore ti rimane la speranza di aver contribuito a salvare una vita… e nella mente grazie all’ausilio dei visori notturni rimane invece il fascino di quei paesaggi Sardi illuminati ieri da una Luna particolarmente intensa…

Il nostro lavoro è un po’ così… dramma ed emozioni positive che si accostano quasi in contrasto. Ma se non amassimo il nostro lavoro, non affronteremmo certo alcune situazioni.

Mammajut

A Sciacca, il piccolo Calogero, è tornato a casa…

Il neonato venuto al mondo il 13 febbraio scorso, venne subito trasferito per gravi problemi respiratori, prima ad Agrigento e poi presso il reparto specialistico dell’ospedale di Taormina, attraverso un HH-139B dell’ 82° CSAR di Trapani.

Il giorno 5 aprile, gli uomini del soccorso sono andati a trovarlo a casa, con grande felicità…

 

 

 

 

 

 

Servizi video esterni al sito

IL VIDEO DELLA STORIA DI CALOGERO
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GIORNATE FAI DI PRIMAVERA.

ODL e MS

Un apprezzamento ed un ringraziamento per l’iniziativa dell’Aeronautica Militare di partecipare anche quest’anno alle “Giornate FAI di primavera”.

E’ per me oltremodo gradito inserire sul sito della nostra Associazione “Gente del 15°” il servizio e l’intervista fatta per l’occasione al Col. Pil. Claudio Castellano, Comandante della Scuola Volontari dell’Aeronautica Militare di Taranto. Fa sempre piacere sapere che ancora una volta a  Taranto alla guida della Scuola vi sia un “uomo del SAR” che, nato e cresciuto al servizio di una delle più decorate bandiere  dell’A.M., concorre a portare sempre in alto   il prestigio innanzitutto della propria Forza Armata ma anche del Reparto in cui il Col. Castellano ha prestato servizio di volo per il salvataggio di tante vite umane.

Oggi il Col. Castellano si trova a comandare l’Istituto deputato, dalla Forza Armata, a formare i giovani volontari per l’Aeronautica Militare, un compito importante e di responsabilità nell’ambito della formazione di base del personale militare. Nel dopoguerra, l’idroscalo intitolato a Luigi Bologna (pilota della Regia Marina decorato di due Medaglie d’Argento ed una di Bronzo al V.M. e vincitore della Coppa Scheider nel 1920) ha modificato la sua attività da operativa, quando ospitava i velivoli della R.M.L. e del Soccorso Aereo, a prettamente formativa mantenendo comunque alto il prestigio nell’ambito della popolazione tarantina anche in virtù della vicinanza che l’Istituto ha mostrato alla Città. Ne è esempio la rapida istituzione di un centro vaccinale avvenuta nel pieno della recente pandemia.

Nel corso della vista per le giornate del FAI si potrà osservare lo splendido Palazzo Brasini che, come citato dal Col. Castellano, potrà essere osservato solo dall’esterno a causa della precarie condizioni in cui versa da anni a causa di cedimenti del terreno sottostante la struttura. Sarebbe veramente splendido se, come accennato dal Comandante, l’occasione della visita contribuisse a qualche “miracolo” di attenzione per la ristrutturazione di un Palazzo la cui architettura è una gioia per la vista.

Palazzo Brasini

Mammajut

 

 

Il Generale Oreste Genta, la sua vita azzurra.

di Giacomo De Ponti

Per mantenere la memoria di un evento storico per l’Associazione “Gente del Quindicesimo”: la nomina a Socio Onorario e Presidente Onorario del Generale di Squadra Aerea (ris.) Medaglia d’Argento al Valor Militare Oreste Genta, è stata realizzata una raccolta di alcune testimonianze dell’eccezionale “vita azzurra” di questo nostro amato avo, dalle sue imprese nella R.M.L. ad oggi, da tempo in volo in cieli più alti, ma testimone di passione ed etica di servizio sempre vivo nei cuori azzurri della “Gente del 15°” .

Il Gen. Genta, nato nel 1911 e Pilota Militare del Corso Leone dal 1934, ha trascorso una rilevante parte della sua carriera pre-durante-post bellica nei Reparti  della Ricognizione Marittima Lontana  ed Idro operando come pilota e Comandante le Squadriglie 141ª, 142ª e 196ª e l’82° Gruppo. In considerazione della Sua appartenenza a Reparti che il 15° Stormo riconosce come sue radici storiche più antiche ed in accordo al suo Statuto, l’Associazione “Gente del Quindicesimo” ha nominato il Gen. Genta Socio Onorario. Riconoscendolo testimone per intere generazioni di Aviatori Italiani dei valori di fratellanza, generosità, passione e sacrificio che accompagnano la “Gente del Quindicesimo”, l’Associazione ha voluto anche il privilegio di elevarlo alla carica di Presidente Onorario del Sodalizio.

Stampa litografica, 26 x 40 cm.
di Allan O’ Mill – Proprietà dell’artista

L’allora Capitano Oreste Genta, comandante di una squadriglia di ricognizione marittima lontana, sorvola, sotto il fuoco contraereo, una formazione nemica a bordo del suo idrovolante Cant Z 501.
Mare Mediterraneo Centrale, 1942.

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Il Generale Oreste Genta, la sua vita azzurra 

 

 

 

 

 

ITALO BALBO


È stato un quotidiano nazionale a sollevare, il 12 marzo, la questione della intitolazione di un velivolo del 31° Stormo ad Italo Balbo, nessuna obiezione sulla intitolazione di altri due velivoli ad Artuto Ferrarin (l’eroe del volo Roma – Tokio) ed a Carmelo Raiti, 1° Aviere M.O.V.M. cui è intitolato lo Stormo (Il Fatto Quotidiano del 12 marzo 2022). Con una nota stampa del 14 marzo il Ministero della Difesa ha poi comunicato di aver provveduto ad impartire disposizioni per la rimozione dai velivoli dello Stormo di ogni riferimento che esuli dai requisiti di identificazione richiesti in ambito internazionale. A tutto ciò ha poi fatto seguito l’interpellanza di un parlamentare che ha comunque chiesto ragioni alla Presidenza del Consiglio ed al Ministro della difesa della intitolazione di un velivolo della flotta di Stato ad Italo Balbo, “un feroce ras delle squadre fasciste”, chiedendo poi “quali iniziative di competenza si intendano assumere affinché vengano individuate le responsabilità della intitolazione di un aereo della Aeronautica militare destinato alla flotta di Stato al gerarca Italo Balbo, nonché della mancata vigilanza e del mancato intervento per impedire che ciò accadesse“.

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