Sempre Assieme Rischiando
ovvero
“Una sors coniungit”
Osserviamoci oggi riflessi nel nostro passato
attraverso la Ricognizione Marittima in azione
ovvero
Osserviamoci oggi riflessi nel nostro passato
attraverso la Ricognizione Marittima in azione
La sera del 17 dicembre 1988 il telegiornale delle 20:00 annunciava la richiesta di aiuto ed il probabile affondamento di una imbarcazione nel golfo di Napoli.
Per gli operatori del Soccorso Aereo questa notizia significava che, una volta confermata la disgrazia ed in caso negativo dei primi soccorsi, cosa molto probabile date le pessime condizioni meteo marine di quella sera, di li a breve sarebbero scattate le operazioni di ricerca dei dispersi.
Nella notte venimmo allertati e “taskati” per la missione: alle prime luci dell’alba avremmo dovuto iniziare le ricerche nel golfo di Napoli .
Lo scopo della ricerca era una imbarcazione bianca di 9 metri con 4 persone a bordo, 3 uomini ed una donna. L’imbarcazione era una unità di ricerca dell’università di Napoli, di nome POSILLIPO LORAN.
Il torneo di calcio aeroportuale era, a Ciampino, uno degli eventi più attesi. Noi avevamo uno “squadrone”, con Ivaldi in porta, Gino Petrucci tornante, Totonno Toscano mezz’ala, Antonio Iannone centravanti di sfondamento (vista la mole) ed io ala destra. Il “mister” era l’atletico “Menna”, giro vita da fare concorrenza ad Aldo Fabrizi. Leggi tutto “Quindicesimo – Telegruppo 1 a 1”
Il 13 luglio un elicottero AB212 del 15° Stormo è decollato alla volta di Losanna, in Svizzera, per un trasporto sanitario urgente. Il paziente, un bimbo di appena 5 mesi sofferente di un seria insufficienza respiratoria, è stato prelevato dall’Ospedale “Gaslini” di Genova dove un ‘equipe medica, stabilizzato il paziente in una incubatrice portatile ed autoalimentata, lo ha imbarcato e seguito alla volta della Clinica Universitaria di Losanna. Leggi tutto “TRASPORTO OLTRE ALPI PER IL 15° STORMO”
Venerdì 30 aprile, in una calda giornata salentina, l’84° Centro SAR di Brindisi ha ricevuto la graditissima visita del Gen. B. Pellegatti Federico Maria, vice comandante del Comando Forze da Sbarco e Direttore del Centro Integrazione Anfibia di Brindisi.
La visita non ha rivestito un carattere ufficiale, ma è stata mossa dalla semplice volontà del Generale di voler conoscere le altre realtà militari presenti nel territorio.
La visita è iniziata con un buffet presso il Circolo Ufficiali del Distaccamento Aeroportuale di Brindisi, preceduta da una breve sosta nei giardini antistanti il Circolo, in cui il Generale, in compagnia del Colonnello Fersini, comandante del Distaccamento Aeroportuale di Brindisi, e del Maggiore Palermo, comandante dell’84° Centro SAR, ha potuto godere del tepore di una giornata dai lineamenti più estivi che primaverili e della vista del mare che sì a poca distanza lambisce le coste della città di Casale.
Dopo un breve rinfresco, allietato dalla spiccatissima simpatia e disponibilità del Generale, i presenti si sono recati presso i locali che sono sede dell’84° Centro SAR, dove al Generale è stato presentato un accurato briefing sul lavoro del 15° Stormo e dei suoi Centri, sia in ambito SAR che C/SAR. Leggi tutto “Visita del Vice Comandante Forze da Sbarco all’84° Centro”
“Assalito da numerosi caccia durante un’azione contro unità navali, colpito ad una spalla, con una gamba maciullata da una pallottola esplosiva e l’altra spezzata, incurante dell’atroce dolore per le gravissime ferite, avvinghiato in magnifico slancio alla sua arma, persisteva nel fuoco abbattendo con precise raffiche due caccia avversari.
Rifiutando poi il soccorso che gli volevano portare i compagni di volo, li invitava a non preoccuparsi di lui, ma solo del nemico. Si trascinava quindi al posto di pilotaggio per manifestare al comandante la sua gioia per l’esito del tiro. All’ospedale sopportava con romana fierezza e stoico coraggio la amputazione della gamba dicendosi soltanto fiero e lieto di aver potuto compiere tutto il suo dovere verso la Patria. Cielo del Mediterraneo, 17 agosto 1940”.
La pericolosa avventura occorsa al Capitano Giovanni Masoero, pilota della 21^ Squadriglia – 46° Gruppo (1), in quella terribile fornace di macchine e di uomini che era l’Africa Settentrionale del 1940, si mostra particolarmente interessante perché è una delle poche storie di guerra della quale abbiamo testimonianza da parte di entrambi gli attori di quei tempi: le memorie di guerra del Cap. Ernesto Romagna Manoja, anch’egli appartenente al 15° Stormo ci narrano in modo sanguigno, drammatico, l’azione e l’arguzia del nostro di fronte ad un avversario onnipresente e sempre superiore nel numero, dall’altra, un fortunato ritrovamento ci porta il rapporto preciso dell’unità inglese che quel giorno si vide “buggerata” (e lo riconobbe), da un atto di estrema, pericolosa audacia. Ciò che segue è la narrazione di quei fatti, esattamente tratta dai documenti originali in italiano ed in inglese.
Tante volte, nella mia vita di pilota, la sera andando a letto ho pensato: anche oggi ho portato a casa “lo scheletro“, per usare un termine a me tanto caro perché lo usava spesso il mio maestro di vita, Armando Genovese detto Rico (un giorno vi dirò la ragione di questo soprannome), valoroso pilota dell’ultima guerra. Poche furono le volte in cui il mio “scheletro“ tornò a riposare nel proprio letto per capacità personali. Molte furono, invece, le volte in cui il buon Dio, per i credenti, o la fortuna (fra i soldati si usa un termine più colorito), mi ha permesso di riabbracciare i miei cari.
La colza è una pianta che, una volta cresciuta, diventa alta fino a due metri.
Camminare in un campo di colza, a Luglio, quando questa pianta ha prodotto tutti i suoi piccoli semi, grandi come granelli di pepe, risulta un’impresa abbastanza difficoltosa…