ITALO BALBO


È stato un quotidiano nazionale a sollevare, il 12 marzo, la questione della intitolazione di un velivolo del 31° Stormo ad Italo Balbo, nessuna obiezione sulla intitolazione di altri due velivoli ad Artuto Ferrarin (l’eroe del volo Roma – Tokio) ed a Carmelo Raiti, 1° Aviere M.O.V.M. cui è intitolato lo Stormo (Il Fatto Quotidiano del 12 marzo 2022). Con una nota stampa del 14 marzo il Ministero della Difesa ha poi comunicato di aver provveduto ad impartire disposizioni per la rimozione dai velivoli dello Stormo di ogni riferimento che esuli dai requisiti di identificazione richiesti in ambito internazionale. A tutto ciò ha poi fatto seguito l’interpellanza di un parlamentare che ha comunque chiesto ragioni alla Presidenza del Consiglio ed al Ministro della difesa della intitolazione di un velivolo della flotta di Stato ad Italo Balbo, “un feroce ras delle squadre fasciste”, chiedendo poi “quali iniziative di competenza si intendano assumere affinché vengano individuate le responsabilità della intitolazione di un aereo della Aeronautica militare destinato alla flotta di Stato al gerarca Italo Balbo, nonché della mancata vigilanza e del mancato intervento per impedire che ciò accadesse“.

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“Historia de un Amor”

premessa di Mario Sorino


Sono un bel po’ di anni che Antonio (Totonno) Toscano ci ha lasciato e molti sanno quanto sia enorme il vuoto che ha lasciato in noi ed in seno all’Associazione. Nel suo ricordo vogliamo riproporre un suo scritto, redatto quando era già in congedo, con il quale volle tracciare i 17 anni trascorsi in seno al 15° Stormo, dal 1979 al 1996. Furono anni molto particolari, nel corso dei quali lo Stormo subì cambiamenti così profondi, e fu testimone di eventi storici che lo videro attore protagonista, che rappresentano una delle pagine più nobili della storia della Forza Armata…

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L’ASSOCIAZIONE GENTE DEL 15° ALLA CASA DELL’AVIATORE

Presentazione del libro sull’HU-16

L’11 ottobre, dopo non si sa quanto tempo a causa del Covid19, l’Associazione Gente del 15° è riuscita a riunire un po’ di persone (quelle consentite dalle norme sul distanziamento) nella sala Francesco Baracca della Casa dell’Aviatore. Il motivo clou era la presentazione del libro “GRUMMAN HU-16. Il soccorso aereo sulle ali degli ALBATROSS”, ma l’occasione era comunque ghiotta per sottolineare anche due eventi che nel corso dell’anno sono maturati: il 90° del 15° Stormo, fondato il 1° giugno 1931, ed il 75° anniversario della istituzione del Soccorso Aereo. Leggi tutto “L’ASSOCIAZIONE GENTE DEL 15° ALLA CASA DELL’AVIATORE”

L’INSONNIA

scritto per diversamente giovani, ma che potrebbe incuriosire anche i giovani

Mario Sorino

Da un po’ di tempo, beh direi un bel po’ di tempo, ho difficoltà ad addormentarmi. È un male che accompagna molti diversamente giovani. Le ho tentate tutte. Di contare le pecore non se ne parla nemmeno. Ho provato a restare davanti alla TV fino a che il sonno non sopraggiunge, ma il risultato è quello di addormentarmi sul divano e non più nel mio letto.

Ultimamente ho individuato la soluzione al problema. Ho un vecchio cellulare, senza scheda, che uso come una specie di radiolina. Mi spiego: apro l’app della RAI e mi sintonizzo sul canale video di RAI STORIA, poi pigiando uno dei tasti del cellulare lo passo in modalità audio. In questo modo, che tra l’altro ha il vantaggio che automaticamente lo schermo si spegne e quindi consuma poco e niente la batteria, ascolto per tutta la notte le trasmissioni attraverso l’auricolare, e dolcemente mi addormento. Poi ogni tanto mi risveglio e mi riaddormento con le voci di Mieli, Barbero o altri.

Tutto questo ben lungo cappello per introdurvi al fatto che una di queste mattine mi sono svegliato mentre trasmettevano la storia di Liala e non mi sono più addormentato perché c’era qualcosa di interessante.


Liala, che fu lo pseudonimo di Amalia Liana Negretti Odescalchi, i cui cognomi ne connotano le discendenze nobili (fra i suoi antenati anche un Papa, Innocenzo XI  nato Benedetto Odescalchi), è stata una delle più famose scrittrici del secolo scorso. Sono numerosi i suoi libri che si caratterizzano, oltre che per i contenuti “rosa” per gli innumerevoli riferimenti all’aeronautica ed al volo. Questa sua passione venne immortalata nel suo pseudonimo, creato da D’Annunzio che modificò Liana in Liala proprio per identificare nelle tre lettere “ala” il riferimento alla principale artefice del sostentamento del velivolo.  Penserete, si vabbè ma che ha a che vedere con il 15° Stormo? Abbiate pazienza, la sorpresa arriverà, in fondo, ma arriverà!

La passione per lo scrivere nacque in Liala grazie all’aeronautica e più propriamente al volo. Sposa molto giovane del marchese Pompeo Cambiasi, Ufficiale di marina, ebbe nel matrimonio un marcato periodo di crisi. Durante questo periodo di crisi incontrò l’amore della sua vita, anch’egli marchese, ma Ufficiale della Regia Aeronautica, nonché pilota: Vittorio Centurione Scotto.


Centurione Scotto frequentò l’Accademia Navale, ma subito dopo aver completato gli studi ed essersi qualificato ingegnere guardiamarina fece domanda per essere ammesso alla scuola di pilotaggio,  dove conseguì la specialità di pilota di idrovolanti. Aveva 24 anni quando incontrò Liala di cui si innamorò perdutamente, nonostante la relazione fosse osteggiata dalla sua famiglia. Centurione Scotto comandò la 187ª Squadriglia nella quale ebbe modo di insegnare a volare ad una futura Medaglia d’Oro al Valor Militare: Stefano Cagna.

Eccolo il riferimento al 15° Stormo!

Centurione Scotto fu un grande pilota che, oltre ad aver partecipato alla prima Guerra Mondiale, stabilì il record mondiale di altitudine per idrovolanti e fu poi selezionato per partecipare alla Coppa Schneider di velocità che si sarebbe tenuta a Norfolk nel 1926. Nel corso dell’addestramento per tale competizione, della cui squadra facevano parte Mario de Bernardi, Arturo Ferrarin, Adriano Bacula e Guascone Guasconi, perì in incidente di volo il 21 settembre 1926. Per inciso quell’anno la Coppa Schneider fu vinta da Mario de Bernardi.

È dall’immenso dolore per la perdita del suo folle amore che Liala trovò la motivazione ed ispirazione per iniziare a scrivere e le sue opere, come già citato, prendevano spunto dal volo e dal fascino dei piloti per tessere le sue affascinanti storie rosa.

In ogni dove, comunque, il 15˚ lo si trova………

Proprio vero. E manco a farlo apposta,  lunedì prossimo 11 ottobre il 15° Stormo lo troveremo, insieme alla Gente del 15°,  alla Casa dell’Aviatore, dove i presenti avranno la possibilità di partecipare alla celebrazione dei 90 anni del Reparto, dei 75 anni del Servizio del  Soccorso Aereo e alla presentazione del libro Grumman HU-16 – Il Soccorso Aereo sulle ali degli Albatross”, realizzato dalla Associazione “Gente del 15°” e pubblicato dalla Rivista Aeronautica.

Purtroppo le restrizioni dovute alla pandemia dovranno essere rispettate anche in questa circostanza e non potremo quindi partecipare in tanti e numerosi, come sarebbe stato nostro desiderio e consolidata tradizione del Reparto e della nostra Associazione.

Ma saremo comunque in numero sufficiente  per fare ascoltare a tutti la nostra voce ed intonare  il nostro ….mammajut.

 

 

 

Ancora una medaglia

La pandemia ha messo a dura prova l’intera Nazione
e con essa l’Aeronautica Militare

È in questi frangenti che emerge colui che mostra di avere quelle doti particolari che consentono di affrontare di petto ogni situazione che si presenti, anche improvvisa. In questo noi del 15° siamo avvantaggiati rispetto a chiunque. Noi montiamo d’allarme in tempo di pace, ed in questo non siamo unici, ma siamo unici nell’essere pronti ad assolvere ad una serie non limitata di emergenze: su acqua, in montagna, di giorno, di notte, per trasporto, per ricerca, per biocontenimento, ed ancora. Questa premessa per introdurre una nuova Medaglia d’Argento al Valor Aeronautico: quella che abbiamo ora scoperto attribuita al Gen. B.A. Roberto Preo. Leggi tutto “Ancora una medaglia”

RICONOSCIMENTI POST COVID

RICONOSCIMENTI PER ATTIVITÀ CONNESSE AL COVID 19


Ci vorranno anni prima che si possano dimenticare i periodi bui che abbiamo trascorso a causa del virus Covid 19. La mente umana è predisposta, nella maggior parte dei casi, a mettersi dietro le spalle i periodi più neri e guardare avanti, se intravvede spiragli di luce oltre il tunnel. Se però torniamo con la memoria ai mesi del primo semestre dello scorso anno c’è tanto da ricordare per le enormi difficoltà che la Nazione tutta ha dovuto affrontare.

Immagino, non avendole vissute in prima persona, le difficoltà che i nostri Reparti hanno dovuto affrontare ed in primis i Comandanti, cui è assegnata la responsabilità di gestione degli stessi. I Comandanti hanno dovuto affrontare l’arduo compito di gestire i Reparti per mantenerli operativi, ma nello stesso tempo contenere al massimo la diffusione del virus all’interno del Reparto stesso, onde salvaguardare il personale e continuare ad assolvere i compiti istituzionali assegnati. Leggi tutto “RICONOSCIMENTI POST COVID”

18 Agosto 2021 al Sacrario del Verano

È il 18 agosto, non so da quanti anni coltiviamo l’abitudine di ricordare il Magg. Francesco Asti, insignito della Medaglia d’Argento al Valor Aeronautico e, per parte francese, della Médaille de l’Aéronautique, nell’anniversario dell’incidente in cui perse la vita di notte a largo di Ponza, mentre cercava di prestare soccorso ad un marinaio imbarcato su un sommergibile francese, nel lontano 1984.

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Pensieri sparsi sulla presentazione del libro “HH3F 37 ANNI DI SOCCORSO DAL CIELO”

 di Mario Sorino

   A precedere la presentazione del libro, lunedì 20 novembre, presso l’85° Centro Combat SAR, abbiamo assistito alla costituzione della Sezione di Pratica di Mare dell’Associazione Gente del 15°. Il Presidente dell’Associazione, Gen. D.A. (a) Giacomo De Ponti ha illustrato l’evento e presentato il Presidente della costituenda Sezione, Col. Sergio Ivaldi ed il suo vice il Magg. Marco Mascari. L’iniziativa fa seguito alla costituzione della Sezione di Cervia e speriamo sia seguita da identiche iniziative a Trapani, Gioia del Colle ed a Decimomannu, nella speranza che vi sia sempre più identità fra Associazione e sedi in cui lo Stormo e le sue “appendici” operano.


A seguire, con il Presidente coadiuvato dall’editore, ossia dalla Rivista Aeronautica rappresentata dal Col. Cervone  e dal T.Col Stefano Cosci, si è svolta la presentazione ufficiale del libro che racconta le gesta del Pellicano, e dei suoi uomini, nei 37 anni di impiego al 15° Stormo.

Il libro, ideato e magistralmente condotto nella concretizzazione dei vari menabò che si sono succeduti dal Gen. De Ponti, è una creatura realizzata interamente dall’Associazione e dai suoi uomini. Essi stessi sono stati gli autori dei testi, così come sono stati coloro che hanno reso disponibile buona parte delle immagini, inedite, che hanno arricchito le 236 pagine di cui si compone il volume.


La Rivista Aeronautica, che come già specificato è l’editore del volume, ha provveduto a mettere a disposizione gli archivi fotografici dell’Aeronautica Militare, arricchendo i testi con le immagini che raffigurano l’HH3F negli innumerevoli teatri in cui ha operato in giro per il mondo, ed ha svolto la delicata ed insostituibile opera di realizzazione del progetto grafico e della impaginazione.

Al di là della spiegazione dei contenuti del libro, già riportata nelle pagine del nostro sito, ed al di là delle pagine scritte vi sono, all’interno del libro, una serie infinita di pagine non scritte.

Pagine che appartengono alle differenti generazioni che hanno operato con e sull’HH3F e che hanno un filo conduttore comune per ogni generazione, così come, però, ogni uomo ed ogni donna che hanno volato l’HH3F hanno le loro pagine non scritte e che solo loro possono leggere sfogliando il libro.

Io appartengo alla prima generazione che ha volato l’HH3F. La mia abilitazione, riportata in un diploma che non ricordo più in che scatolone dell’ennesimo trasloco è andato a finire, riporta, se non ricordo male, il numero progressivo 24. Riuscii persino ad effettuare l’abilitazione prima di alcuni dell’Ibis III (il famoso Corso Squalo, o più malignamente da qualcuno definito Corso Attila perché dove passavano loro non cresceva più l’erba) che nel frattempo erano andati alla SGA per frequentare il Corso Normale.

La mia generazione è quella dell’arrivo massiccio dei Corsi Normali al 15° Stormo perché doveva arrivare l’HH3F e servivano tanti piloti. Il primo Corso fu proprio l’Ibis III, seguito dal Leone III, dal Marte III e così via. Arrivavamo a frotte di 10/12 per Corso. Del resto i nostri furono, credo, i Corsi accademici più numerosi del dopoguerra.

In attesa dell’arrivo dell’HH3F in quantità tali da poterci consentire il passaggio e l’abilitazione giocavamo al “pirata” per ingannare il tempo (è il gioco delle monete nascoste in una mano e che serve ad individuare chi paga il caffè) oppure giocavamo ad evitare di individuare il numero di serie di una banconota, sempre per trovare chi dovesse pagare il caffè. Perché non c’era altro da fare che bere caffè ed ingannare il tempo. Di volo poco, molto poco. Con gli AB47J e, ma solo per l’allarme, con gli AB204B.

Appartengo a quella generazione che non aveva un solo Sottufficiale negli Uffici. Però avevamo 3 Marescialloni Piloti, di quelli che avevano fatto la guerra!

Appartengo a quella generazione che come primo incarico ha svolto quello di Addetto alla Segreteria, poi Addetto all’Ufficio Voli per essere poi promosso Capo Ufficio Voli. I brogliacci (i registri ufficiali dove si riportavano i voli) li scrivevo a mano. Ed ogni semestre dovevo, insieme ad altri, realizzare gli stralci volo per i piloti, battuti a macchina in duplice copia. Quando, da T.Col. sono giunto allo SMA qualcuno ha cercato di spiegarmi cosa fosse il titolario d’archivio, l’ho fermato subito: l’avevo imparato da Tenente.

Appartengo a quella generazione che ha visto nell’arrivo dell’HH3F una rivalsa di tutto lo Stormo, anche dei colleghi dell’84° Gruppo che volavano sull’ala fissa, sull’HU16. Perché l’arrivo dell’HH3F ha fatto emergere quanto nobile fosse il lavoro del soccorso e degli…………….elicotteristi, termine pronunciato con un certo senso di malessere come veniva, e forse viene ancora, pronunciato in Aeronautica. Questo perché, purtroppo, è l’apparenza ciò che più colpisce e che più soventemente veniva, ed ahimè viene, considerata. Quindi un bell’elicotterone grande grande e con i suoi colori sgargianti non poteva che nobilitare il 15° ed i suoi uomini.


Appartengo a quella generazione che con orgoglio montava d’allarme con l’HH3F per le 24 ore di servizio d’allarme pronti in 30’ (considerando che bisognava prima passare in sala Operativa a prendere gli elementi della missione per poi dirigersi all’elicottero e che per metterlo in moto servivano non meno di 15’), con inizio dell’allarme alle 21.00. Per passare, allo scadere delle 24 ore, in prontezza 120’ per altre 24 ore. I due giorni di riposo successivi………………..(se avete immaginazione arrivateci da soli e comunque non esisteva lo straordinario).

Appartengo a quella generazione che andava in giro per l’Italia, ed anche fuori, con a bordo 2 piloti, un montatore, un motorista, un elettronico ed un elettromeccanico di bordo (EMB). Se poi la missione era su mare, oppure operativa, si imbarcava anche l’aerosoccorritore. Ed in caso di trasporto sanitario Medico ed, a volte, Aiutante di Sanità.

Appartengo a quella generazione che non aveva smartphone, Iphone e tablet e quando andava in giro per l’Italia intratteneva il tempo condividendolo e vivendolo insieme. Nelle mie pagine non scritte ci sono innumerevoli missioni fuori sede con cene fatte insieme all’equipaggio.

Appartengo a quella generazione che, a proposito di cene fatte insieme e del condividere ogni momento, inventò il Vittorino: il locale posto sotto la scala che portava all’Ufficio Operazioni e che fu adibito a cucina e sala da pranzo dell’equipaggio e di quanti si trovavano a passare in quel momento.

Appartengo a quella generazione che aveva un bel Circolo Ufficiali, così come i Sottufficiali, ed anche gli Avieri, avevano il loro. Ed i Circoli venivano frequentati e vissuti, anche la Domenica con le famiglie. Ed organizzavamo delle feste di carnevale, ovviamente in costume, che ancora oggi sono sulla bocca di tutti quando ci si incontra. Chi non ricorda Gianfranco, vestito da computer, con in testa uno schermo. Era il momento del boom dei computer e Gianfranco ne era forte assertore.

Appartengo a quella generazione che quando aveva voglia di organizzare qualcosa fuori dall’aeroporto aveva un suo ristorante preferito: il cadavere, in onore della foto del parente defunto appesa ad una parete, con tanto di lumino (come direbbe Totò) acceso.

Appartengo a quella generazione del Fiùùù, Firifiùùù, il fischio con il quale Antonio Toscano, detto Totonno, concludeva i suoi scritti ripetendo idealmente quel fischio che la mia generazione emetteva quando ci si incontrava. E per chi non lo ha mai sentito non si può spiegarne la melodia.

Appartengo a quella generazione, e ne sono enormemente orgoglioso, che nel libro sull’HH3F ha visto depositarsi la naturale ciliegina su una torta che ha racchiuso in se barriere da superare, professionalità, nuove esperienze, sentimenti, emozioni, paure, coraggio, risate, gioie ma anche lacrime. Ed è per tutto questo e per i valori che ci accomunano che abbiamo creduto e crediamo nell’Associazione Gente del 15°.

Appartengo alla generazione che…………………come è stato bello!!!!!! E per chi non c’è stato………………………non sapete cosa vi siete persi.

Fiùùù, Firifiùùù

Mammajut

Il 18 agosto ….e non solo

Gino

Il 18 agosto ci siamo ritrovati al Verano per la consueta cerimonia di ricordo del sacrificio di Francesco Asti. Verrebbe da dire che eravamo i soliti 4 gatti, ma non è vero.
Non è vero perché quest’anno eravamo di meno. Incombeva su di noi la mancanza di Gino Fischione.
Che io ricordi Gino, con la sua signora, era una delle certezze dell’incontro del 18 agosto.

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