UNA VISITA SPECIALE (di Nicolò Nicolosi)

Partiamo dall’antefatto.

La notte del 18 Marzo 2022 un elicottero HH-139 dell’82° Centro SAR (Search and Rescue – Ricerca e Soccorso) del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare di base sull’aeroporto di Trapani, era intervenuto per soccorrere d’urgenza un uomo affetto da grave crisi respiratoria che era sulla nave Sea-Eye4, in navigazione nel Canale di Sicilia.

L’equipaggio d’allarme, dopo aver imbarcato una equipe di due medici, era decollato alle ore 22:45, su ordine del Rescue Coordination Center (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE), dirigendosi sulla nave che in quel momento si trovava ad oltre 100 miglia (circa 190 km) dalla costa siciliana.

Raggiunta l’imbarcazione, le condizioni meteorologiche in zona erano quasi proibitive. L’equipaggio, infatti, ha dovuto confrontarsi con venti le cui raffiche superavano i 40 nodi (più di 74 km/h) e onde alte più di 5 metri, che innescavano un forte movimento di beccheggio della nave.

Grazie a un ottimo lavoro di coordinamento e mettendo in pratica tutte le competenze acquisite con l’addestramento, l’equipaggio è riuscito a calare l’aerosoccorritore sul ponte della nave, assicurare il paziente nella barella, portarlo a bordo dell’elicottero e trasportarlo d’urgenza all’Ospedale San Antonio Abate di Trapani dove l’uomo ha ricevuto le prime cure.

Missione compiuta.

Ma come sperimentato nel corso degli anni, molte persone a cui l’82° Centro ha salvato la vita sono rimaste profondamente riconoscenti e legati al Reparto. Alcune restano grate anche quando, nonostante lo sforzo profuso, l’esito si rivela purtroppo infausto, trovando la forza di ringraziare comunque per la tempestività e la determinazione con cui siamo soliti intervenire, per aver comunque tentato.

Lo scorso 7 aprile, a poco più di due anni dall’intervento di quella notte, il Sig. George Scharfenberg, professore dell’Università di Ratisbona (Germania), l’uomo soccorso, dopo avercelo manifestato per iscritto, ha realizzato il desiderio di venire a trovare il personale dell’82° Centro SAR ed esprimere direttamente la sua gratitudine all’equipaggio che ha realizzato il suo soccorso e, per il loro tramite, a tutta l’Aeronautica Militare per avergli salvato la vita in una notte davvero buia e tempestosa.

Con le sue emozionanti parole, il Sig. Scharfenberg ha espresso non solo la sua gratitudine ma anche quella di tutta la sua famiglia, in particolare dei suoi 6 nipotini.

Lettera originale integrale Georg Scharfenberg – english

Per tutto il Personale dell’82° Centro, la sua presenza presso il nostro Hangar è motivo di orgoglio, emozione e stimolo per il futuro. Ci ripaga gli sforzi che ciascuno di noi, ogni componente mette in campo per garantire il nobile scopo a cui siamo preposti: la salvaguardia della vita umana e il concorso nella tutela del nostro territorio.
Mammajut!
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