“La Giornata delle forze Armate.
Mio nonno Peppino era uno dei ragazzi del ’99 che aveva combattuto nella I^ Guerra Mondiale. Fin da quando ero bambino, ricordo che il 4 novembre era festa e lui, sempre molto serio, parlava in casa del Giorno della Vittoria dell’Italia. Mia nonna intonava la Leggenda del Piave mentre mio padre, che aveva partecipato solo alla II^ Guerra Mondiale, sottolineava che era anche la Festa delle Forze Armate. In casa si diceva che la guerra era una cosa veramente brutta, tanti giovani vi avevano perso la vita e la fame e la miseria erano un ricordo ancora molto, molto vivido. Vivevamo tutti insieme in modo semplice e decoroso, ed io comunque nulla avevo provato di tutto questo. Ma nell’oratorio di Santa Galla le macerie dei bombardamenti verso lo scalo Ostiense erano ben in vista, minacciose. Don Mario non voleva che il pallone finisse lì e se accadeva, solo lui poteva andare a recuperarlo.
Sono cresciuto così negli anni ’50 e quando ancora nelle prime classi elementari cominciai a collezionare francobolli venni in possesso di diversi esemplari della monarchia che celebravano l’Anniversario della Vittoria, quello del R.D.L. del 23 ottobre 1922.
Ma la mia fantasia fu catturata da una serie della Repubblica Italiana che emessa nel 1952 commemorava la “GIORNATA DELLE FORZE ARMATE 4 novembre”.
Nei volti di quei giovani militari riconoscevo mio nonno e mio padre a difesa della nostra Patria ed i mezzi disegnati sul valore da 60 Lire erano come quelli dei film in bianco e nero. Poi i film diventarono a colori, e c’erano magnifici aerei che sfrecciavano in cieli azzurri in imprese eroiche, dove anche se a caro prezzo i buoni vincevano sempre sui cattivi. Nulla di filatelico mi aveva invece dato notizia che ben tre anni prima, con la Legge 27 maggio 1949, n. 260 la festività del 4 novembre, “Anniversario della Vittoria” era stata ridenominata “Giorno dell’Unità Nazionale”. Ciò, come completamento del Risorgimento e forse anche come tentativo di sfumare il più recente ricordo dell’Armistizio. Soprattutto, di ricomporre gli allora recentissimi drammi interni che ne erano seguiti nel nostro Paese.
Tuttavia l’Aeronautica Militare era sempre vicina ai giovani studenti e quando grazie ad un corso AICA riuscii a fare due voli sul P.148 decisi che avrei fatto di tutto per entrare in Accademia. Così fu, fin dai primissimi anni ’70, ed il 4 novembre era comunque sempre festa. Il Presidente della Repubblica, nostro Comandante per dettato dell’art.87 della Costituzione della Repubblica Italiana, ci inviava bellissimi messaggi, di saluto, di ringraziamento e di incoraggiamento per mantenere dritta la bussola democratica in quegli anni via via più bui. Fu poco meno di un anno prima della barbara esecuzione del Presidente del Consiglio Aldo Moro e della sua scorta, che con la Legge 5 marzo 1977, n. 54 la giornata festiva fu cancellata, ridenominata brevemente “Festa dell’Unità Nazionale”, e stabilita come mobile nella prima domenica di novembre. La decisione fu attribuita alla crisi economica ed energetica, ma diventava sempre più evidente che la Giornata delle Forze Armate non aveva mai avuto riconoscimento formale con tale dizione. Restava certamente una tradizione forte e nel quasi mezzo secolo trascorso da allora ad oggi i Presidenti della Repubblica non hanno mai dimenticato le Forze Armate delle quali sono a Capo. Quelle stesse Forze Armate che non hanno mai dimenticato la loro emanazione diretta dal Popolo Italiano. In quelle prime domeniche di novembre di ogni anno non hanno mai dimenticato di aprire festose le proprie caserme, navi e basi aeree per riabbracciare coloro che avevano prestato in passato il servizio di leva e tutti gli altri fratelli e sorelle ai quali sono uniti dalla responsabilità di onorare i propri caduti, difendere la vita e la libertà della nostra bella Repubblica.
Oggi 16 marzo 2024 la Gazzetta Ufficiale n. 64 rende noto agli Italiani che la legge 1 marzo 2024 n.27 ha stabilito che da domani il 4 novembre è la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate.
Sono felice di aver custodito quella serie di francobolli del 1952 e di non veder smentita una verità che mi era sempre sembrata scontata. Oggi, 72 anni dopo, se ne potrebbe emettere un’altra serie con l’esatta nuova dizione voluta dalla legge, per essere un riferimento indiscusso di amor patrio e civico per le generazioni che ci seguono.”
Gianfranco Trinca
Giusto merito a chi “silenziosamente” per terra per mare e per aria, veglia su tutti noi. W LE NOSTRE FF.AA. VIVA L’ITALIA.
Giusto merito a chi “silenziosamente” per terra per mare e per aria, veglia su tutti noi. W LE NOSTRE FF.AA. VIVA L’ITALIA.