di Antonello Albanese
Tutto nacque da una telefonata, nei tempi in cui in Aeronautica i Comandanti ancora decidevano senza “appunti” o “gruppi di lavoro” e ragionando con la propria testa.
Non c’erano Internet, Google, il telefonino e Whatsapp.
Era l’Aeronautica dei “Tubi di Stufa”, tutta a trazione jet, per cui quello che non aveva postbruciatore e non atterrava a 180 nodi era “roba da serie B”.
Ma quella telefonata, inaspettata, fù come un fulmine a ciel sereno in quanto “nientepopodimenochè” la Presidenza del Consiglio dei Ministri interessava direttamente lo Stato Maggiore dell’AM chiedendo (tradotto in politichese “ordinando”) di gestire i nuovi 2 velivoli antincendio boschivo inquadrati nel Corpo Forestale dello Stato che avrebbero dovuto operare in favore del Dipartimento della Protezione Civile.
“Il Canadair CL 215? Ma che aeroplano è?” – furono le prime espressioni di chi in AM fu coinvolto nel progetto. Ebbe conferma che il CL215, dalle linee così goffe e sgraziate, non fosse “un cigno” solo grazie al “Jeppesen” e che assomigliasse più al brutto anatroccolo. Non si poteva infatti certo definire un bell’aeroplano, specialmente agli occhi di chi aveva avuto l’esperienza di volare su un velivolo dalla linea e dalle prestazioni mozzafiato come l’F104.
“Ma adesso che abbiamo risposto di si, dove lo mettiamo questo aeroplano? Dove prendiamo i piloti?”. Furono le prime domande che si posero al 3° Reparto della SMA.
Purtroppo non c’erano alternative all’aeroporto di Ciampino, poiché la manutenzione sarebbe stata garantita dall’Alitalia e poi, vista la sua posizione centrale, la base sarebbe stata baricentrica e quindi ideale per gli interventi sul fuoco su tutta la penisola.
“Si, ma a Ciampino dove? 15° o 31° Stormo?”
Il 31° venne scartato a priori (…..”eh….mica quelli sono “operativi”….) e senza neanche chiedere il parere al Comandante dello Stormo il 15° si ritrovò destinato ad accogliere il neo nato Servizio Antincendio Boschivo sui Canadair CL215…
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