Lettera del Consiglio Direttivo dell’AG15

Associazione Gente del 15°
(Aut. Ministro della Difesa 8 Giugno 1995)
30° Anniversario

Roma, Febbraio 2025

Amici carissimi,
il patrimonio più prezioso per la nostra Associazione siamo noi stessi, i soci che negli anni continuano a dimostrare l’attaccamento e la condivisione degli scopi acquisiti trent’anni fa e mantenuti nell’appartenenza al 15° Stormo per perpetrarne le tradizioni, i valori e lo spirito di corpo.
Questo patrimonio, una volta numericamente consistente, si è nel tempo inesorabilmente indebolito e oggi rispetto ai primi anni è ridotto notevolmente. Alle naturali conseguenze del passare del tempo si aggiungono altre cause di allontanamento dall’Associazione: la distrazione che ci porta a una frequentazione sociale discontinua, l’incombenza di pressanti problemi personali e di famiglia, l’affievolirsi del sentimento associazionistico, oppure semplicemente non ci si ricorda di corrispondere la quota associativa annuale nei tempi previsti.
La riduzione di soci, le sospensioni dei pagamenti per qualche anno e le regolarizzazioni tardive della quota annuale, il cui termine è stabilito dal nostro Statuto e dal Regolamento nel 31 gennaio, determina notevoli problemi di amministrazione e di gestione:

    • non avendo tempestiva contezza del numero di soci che ogni anno corrisponde la quota, si riesce con difficoltà a delineare i bilanci entro i termini previsti (febbraio per il Bilancio Previsionale dell’anno in corso e marzo per il Bilancio Consuntivo dell’anno precedente);
    • le iniziative sociali e i programmi di attività realmente sostenibili a fronte della programmazione possono essere stabiliti e avviati tardivamente, sovente solo nel secondo semestre quando la situazione finanziaria si delinea con maggiori margini di certezza.

La corresponsione della quota annuale è un atto concreto e formale che, oltre a garantire al socio il mantenimento dello status (con i suoi diritti e doveri), ha fondamentale rilevanza fiscale per l’Associazione in quanto la normativa nazionale per gli enti di tipo associativo, quale è l’AG15, impone che vi sia corrispondenza tra i bilanci e le quote sociali, unica voce di entrata ammissibile; ciò determina un effetto immediato anche sulla tenuta a giorno del “Libro dei Soci” per l’anno in corso, il documento ricognitorio della quantità di soci iscritti che, essendo ai fini fiscali il riscontro unico dei titolari dello status di socio in regola con la quota annuale (il Socio Effettivo), non può che riconoscere e contenere solo ed esclusivamente questi ultimi.

Lo Statuto e il Regolamento dell’AG15 forniscono gli strumenti affinché l’Associazione possa conformarsi a questa necessità di natura tributaria-amministrativa, prescrivendo che il socio cessi l’appartenenza all’Associazione, fra gli altri motivi elencati, per mancato pagamento della quota annuale (artt. 5 e 11 dello Statuto e artt. 10 e 11 del Regolamento, cfr. https://www.gd15.it/wp-content/uploads/2024/06/GENTE-DEL-15-Statuto-e-Regolamento Edizione-2024.pdf ).

Nel corso del 2025 è intendimento del Consiglio Direttivo completare la regolarizzazione della situazione dei soci che effettivamente hanno intenzione di seguire e sostenere con continuità la vita associativa mantenendo nel tempo la loro qualifica di Socio Effettivo; dovremo quindi escludere dal “Libro dei Soci” tutti gli iscritti che non risulteranno in regola con la quota di quest’anno, concludendone così permanentemente e a ogni effetto l’appartenenza all’Associazione.
È nostro intendimento concludere i procedimenti di esclusione nel mese di aprile, così da riportare la situazione amministrativa generale – consistenza consolidata dei Soci Effettivi 2025 e bilanci 2024 e 2025 – all’Assemblea Generale dei Soci. Sottolineiamo che una volta emesso il provvedimento di esclusione, non è contemplata la possibilità di richiedere una successiva re iscrizione all’Associazione.
Facendo seguito alla lettera di sensibilizzazione sul medesimo argomento inviata dal Presidente agli inizi dell’anno, segnaliamo a coloro che, ritardatari nella corresponsione della quota rispetto al trascorso termine del 31 gennaio, volessero regolarizzare la propria posizione lo potranno fare, solo per quest’anno e in via successivamente non ripetibile, entro il periodo di completamento dei provvedimenti di esclusione (aprile 2025); il sito web dell’Associazione – https://www.gd15.it/quota-sociale-2025/ – contiene le informazioni necessarie per il rinnovo della quota sociale e per l’iscrizione di coloro che vorranno unirsi a noi come nuovi soci. Infine, ma non da ultimo, sono a disposizione tutte le Sezioni territoriali con i loro rispettivi Presidenti e Consigli Direttivi, ai quali potete rivolgervi. 

Confidiamo nel rimanere numerosi a salutarci con il nostro

MAMMAJUT!

Il Consiglio Direttivo

lettera CD AG15 rinnovo quote sociali 2025

Tullio Crali – L’evoluzione del Volo

Nella prestigiosa sede di Palazzo Aeronautica dal 5 aprile fino al 18 maggio 2025 si potrà visitare gratuitamente, ma con prenotazione obbligatoria, la mostra delle opere aerofuturiste del maestro Tulli Crali.

La mostra sarà successivamente ospitata dal Museo AM di Vigna di Valle, sulle rive del lago di Bracciano (RM) dal 31 maggio al 13 luglio e sarà visitabile alle condizioni di accesso a pagamento del Museo, nelle modalità stabilite qui: https://www.aeronautica.difesa.it/home/storia-e-tradizione/museo-storico/ 

XIV Motopasseggiata di Primavera

Il 23 marzo scorso, il Moto Club Il Pellicano ha partecipato alla XIV Motopasseggiata svoltasi a Marsala e organizzata dal locale Moto Club Marsala Pasolini.
Anche in questa occasione, dopo il consueto giro della città, la manifestazione si è svolta principalmente in piazza a porta nuova con ricco pranzo, musica e tanto divertimento fra tutti quelli che condividono la stessa passione della moto.
Il moto club il Pellicano anche in questa occasione è riuscito a farsi apprezzare per il suo impegno, la sua presenza e per il senso di amicizia che lega tutti i Biker.
Domenica 30 marzo è previsto il nostro evento: La Motocunzata!
W il Pellicano!
E Mammajut!

Eventi motociclistici in programma

Appuntamenti di marzo 2025

Cinisi (PA) – Moto Festa di San Giuseppe – 16 marzo 2025
Marsala (TP) – XIV Moto-passeggiata di Primavera – 23 marzo 2025
Trapani ed Erice (TP) – MOTOCUNZATA – 30 marzo 2025

Appuntamenti di aprile 2025

Linguaglossa (CT) – Quattro Anonimi Treffen – 4-5-6 aprile 2025
Erice-Trapani – XI Edition Sicily Biker Party – 5-6 aprile 2025

Appuntamenti di maggio 2025

Marsala – 8° Tuono di Moto – 24 maggio 2025

Appuntamenti di giugno 2025

MUSAM Vigna di Valle (RM) – GP Day – 1 giugno 2025
Trapani – Biker Fest 2025 – 7-8 giugno 2025

 

 

 

 

USCIRE DAL LABIRINTO – Ustica dalla A alla Z

La mia generazione ha vissuto in pieno la tragedia di Ustica e le conseguenze che l’Aeronautica Militare ha dovuto patire per le falsità che sono proliferate per i decenni susseguenti al 27 giugno 1980. Ho partecipato alle ricerche del DC9 I-TIGI quella stessa notte e per questo sono stato interrogato tre volte.

Ho seguito, per quanto possibile, gli avvenimenti successivi e le varie fantastiche teorie che di volta in volta venivano formulate. Mi ha sempre meravigliato la costanza con cui i fautori della teoria del missile riuscivano a formulare nuove ipotesi ogniqualvolta ne veniva demolita una. Quella che mi colpì maggiormente fu la teoria secondo la quale il DC9 fu costretto ad ammarare DI NOTTE! e fu poi affondato da un sommergibile.

Chi in quegli anni, con la strumentazione a disposizione, si cimentava nell’ammaraggio notturno con l’HH3F, attraverso la procedura del PATCH (Precision Approach To Coupler Hovering – Avvicinamento di precisione al volo stazionario accoppiato), ricorderà quanto fosse difficile e pericolosa. In fase finale era prevista una variazione di assetto a cabrare di 2° da effettuare con l’ausilio dell’orizzonte artificiale nel quale l’unità di misura era di 5°. Quindi immaginare che il DC9 fosse tranquillamente ammarato intatto e di notte era pura follia. Ciononostante qualche brillante giornalista aveva dato credito alle farneticanti rivelazioni pubblicandole su qualche quotidiano nazionale.

È quindi con immensa soddisfazione che ho acquistato e consultato il libro frutto del lavoro di 25 esperti ed appassionati della materia, coordinati da Gregory Alegi, edito da LoGisma (a noi dell’AG15 ben noto editore) e realizzato in collaborazione con l’AVDAU (Associazione per la Verità sul Disastro Aereo di Ustica). Si tratta di un vero e proprio dizionario con circa 400 voci riguardanti la tragedia. È un testo che secondo me andrebbe distribuito alla pletora di giornalisti pronti ad inseguire ogni “novità” emergente sull’argomento. In special modo ai conduttori televisivi, affinché possano finalmente scoprire che di novità non ce ne sono mai state e che ad ognuna delle stupidaggini raccontate c’è una spiegazione logica, tecnica e processuale.

(Mario Sorino)

[Per chi fosse interessato, il libro sarà presentato al Senato, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, il 3 marzo alle ore 17:00]

Trigesimo in memoria del Generale di Squadra Aerea Nello Barale

Trenta giorni dopo morte di una persona cara, si celebra il cosiddetto “trigesimo”, una Santa Messa in ricordo di un defunto. Per chi era legato da una relazione affettiva o l’avesse conosciuto è un momento importante, è l’occasione di poter pregare per lui tutti insieme un’ultima volta, con il pensiero che sia a guardarci e a vegliare su di noi.

E così, il 30 gennaio a Cesena, presso la Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” della Zona Logistica del 15° Stormo, ed il 31 gennaio all’aeroporto militare “Mario De Bernardi” di Pratica di Mare, nella graziosa Cappella aeroportuale, sono state celebrate due Sante Messe in occasione del trigesimo della scomparsa del Generale di Squadra Aerea Nello Barale.

L’Associazione Gente del Quindicesimo (AG15) in primis, il 15° Stormo e quanti avevano avuto il piacere di conoscere ed operare con il Generale Barale, non avevano accettato di non averlo potuto degnamente salutare il 31 dicembre e quindi il saluto è avvenuto nel corso delle due celebrazioni di cui scrivo.

Il Generale Barale, fra i primi provenienti dai Corsi regolari dell’Accademia Aeronautica assegnato all’ala rotante, nel grado di Capitano fu inviato, a metà degli anni ’70 del secolo scorso, insieme al Capitano Leonardo Mazzucco negli USA, a frequentare il corso di abilitazione sull’elicottero anfibio HH3F  presso la US Coast Guard. L’assegnazione dell’HH3F fu un avvenimento assolutamente rivoluzionario per il 15° Stormo e per il Soccorso Aereo in ambito militare e civile e l’ampia attività operativa svolta nei due ambiti, in Patria e nei teatri operativi in Europa, Asia ed Africa, è stata la più concreta dimostrazione di quanto felice fu la scelta di dotare l’AM di tale vettore. Ecco perché noi anziani, appartenenti alle generazioni immediatamente dopo quella del Generale Barale lo abbiamo sempre considerato il capostipite di quanti contribuirono a tracciare ed immortalare una nuova vita per il 15° Stormo. E tale riconoscimento non viene solo dal personale navigante, dai piloti, ma anche da tutto il personale specialista. Del resto il 15° ha fortunatamente la peculiarità di volare in equipaggio e quindi di condividere in toto esperienze, emozioni e, per ciò che attiene all’attività professionale, unità di intenti e di pensieri.

Nello Barale, così come noi anziani eravamo abituati a chiamarlo, aveva insegnato a tutti noi quanto c’era da sapere su quella stupenda macchina che è stata l’HH3F; mise in piedi la struttura didattica, sia con la scuola a terra, sia con la formazione del nucleo di istruttori necessari ad effettuare la numerose abilitazioni per la mole di piloti assegnati allo Stormo in concomitanza con l’arrivo della sostanziosa flotta di HH3F. Ed in tutto ciò non si fece mancare l’attività operativa ed i turni di allarme, tanto da meritare una delle rarissime (e allora ancor di più!) Medaglie di Bronzo al Valor Aeronautico, concesse per l’attività di soccorso alle popolazioni per il terremoto dell’Irpinia e della Basilicata del 1980 (per il 15° Stormo furono solo tre nel corso di 1336 sortite per 1036 ore di volo n.d.r.).

Di seguito la motivazione:

1980 – Medaglia di Bronzo al Valore Aeronautico (interventi di soccorso nel sisma dell’Irpinia e Basilicata)

T.Col. Pil.   Nello  BARALE 

“Capo Equipaggio di un elicottero del 15° Stormo impiegato nell’attività di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto del 23 novembre 1980, con sprezzo del pericolo eseguiva prontamente una missione con altissimo grado di rischio per il trasporto all’ospedale di Napoli di persone estratte dalle macerie di una casa di Calabritto.

L’intervento, effettuato di notte, in zone impervie, in completa assenza di radioassistenza e con atterraggio in uno spazio esiguo e privo di segnalazioni luminose, era reso possibile grazie alla elevatissima efficienza professionale che consentiva una perfetta condotta del volo.

Esempio di altissimo senso del dovere e profonda solidarietà umana.

Calabritto, 26 novembre 1980.

E non pago dell’attività di volo, il Gen. Barale svolse tutti gli incarichi previsti in seno allo Stormo, compreso il Comando dell’85° Gruppo Volo a Ciampino e, quale primo Comandante, dell’83° Centro SAR a Rimini.

Ha lasciato, ma solo fisicamente senza mai abbandonarlo con il cuore, il 15° Stormo nel 1991, dopo averlo comandato per quasi tre
anni. Successivamente, da Capo Ufficio allo Stato Maggiore dell’Aeronautica – IV Reparto, fu l’artefice della versione “Bravo”  (il c.d. Codice B) dell’HH3F, quella che consentì l’ulteriore salto qualitativo e operativo del SAR nel Combat SAR, con il repentino allargamento degli orizzonti e degli impegni nel campo internazionale delle Operazioni Fuori dai Confini Nazionali (OFCN).

Ecco in poche parole – ma ce ne sarebbero volute molte di più -cosa è stato per noi il Generale di Squadra Aerea Nello Barale e non potevamo lasciarlo “partire” senza avergli tributato il nostro estremo saluto con il “Mammajut” che oggi a Pratica di Mare abbiamo urlato a gran voce e che è stato il nostro grazie di cuore per quanto Nello ha fatto per noi.

Ma non potevamo nemmeno andarcene senza aver lasciato un cuscino di fiori al monumento ai nostri Caduti che si trova nel piazzale antistante l’85° Centro SAR. Il momento di raccoglimento è stato dedicato anche al Generale di Divisione Aerea Carmine De Luca, già Presidente della AG15, e a tutti gli amici che hanno chiuso le ali di questa vita terrena per volare nell’infinito blu. Anche a loro abbiamo offerto il nostro Mammajut.

MAMMAJUT! Caro Comandante.

La Messa a Cesena
La Messa a Pratica di Mare
Un momento di preghiera a Pratica di Mare
Il Generale Sorino ricorda Nello Barale
La lettura della Preghiera dell’Aviatore
Foto di gruppo al Monumento ai Caduti dopo la deposizione del cuscino di fiori.

 

P.S. dell’Editore

Grazie di cuore al Generale Mario Sorino, non solo per questo articolo, ma soprattutto per il ricordo che ha condiviso con noi durante la funzione liturgica a Pratica di Mare, ricordo che gli ha inumidito gli occhi e stretto un nodo in gola.

Grazie anche ad Ernesto Ganapini e a Domenico Guerra per i loro contributi dalla celebrazione di Cesena.

Infine, desidero qui ringraziare Don Pierpaolo Oddo e Don Marco Galanti, rispettivamente i Cappellani degli aeroporti di Pratica di Mare e di Cervia, per aver celebrato le Messe e per le sentite parole da loro pronunciate. Sebbene non derivate da una conoscenza diretta ma ispirate dai racconti e dalle memorie di chi ha conosciuto il Generale Barale, la loro sensibilità cristiana ha cristallizzato parole particolarmente toccanti, sia nel ricordarne la vita ed una carriera d’eccezione, sia nel comprenderne in pieno la passione, lo spirito di servizio ed il senso del dovere che lo hanno caratterizzato e che devono essere di esempio alle donne e agli uomini che sono chiamati quotidianamente a portarne avanti la memoria, attraverso la missione del 15°Stormo, e che hanno “il privilegio di salvare vite”.

(Leonardo Barone)

Riparte il Moto Club “il Pellicano”!

A CURA DI EMANUELE ALONCI

Il Moto Club “il Pellicano” fu costituito l’8 Febbraio 2007, con sede sociale presso l’82° Centro SAR del 15° Stormo (di stanza sull’Aeroporto Militare di Trapani-Birgi). Autorizzato dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica, si poneva tra gli obiettivi quello di accrescere lo Spirito di Corpo e promuovere l’immagine del 15° Stormo e dell’Aeronautica Militare.
Il Moto Club il Pellicano è anche affiliato alla Federazione Motociclistica Italiana e, nel 2007 è stato promotore di numerose  iniziative che ne hanno accresciuto la notorietà in breve tempo anche al di fuori dell’ambito aeronautico e motociclistico.

A suggello del sodalizio, fu consegnata la tessera sociale numero 1 al noto campione delle due ruote Loris Capirossi, successivamente anche a Valentino Rossi e Giacomo Agostini.
Nel 2008 e nel 2009 furono organizzati due motoraduni denominati “Helibikers”, all’interno dell’aeroporto militare di Trapani-Birgi, i quali ottennero un successo superiore alle aspettative, vedendo la partecipazione di circa 2000 motociclette e diverse migliaia di persone tra bikers e appassionati.
Con questi eventi si dimostrò (ancora una volta) come la nostra magnifica Forza Armata ci renda possibile coltivare le nostre passioni, oltre a quella per il mondo del volo, e realizzarci anche nei nostri hobbies.

Purtroppo negli anni a seguire il Moto Club (MC) per diversi motivi “andò il letargo” ma, a novembre 2024, un nuovo gruppo di appassionati di moto, sempre dell’82° Centro SAR, insieme al suo promotore iniziale il Generale Antonio Albanese,  decisero di “risvegliarlo”, dandogli nuova linfa e costituendo il seguente nuovo Consiglio Direttivo:

        • Presidente 1°M.llo Emanuele Alonci;
        • Vice Presidente 1°Lgt Gaspare Alastra;
        • Segretario S.Ten. Claudio Pollina;
        • Tesoriere Lgt Gianni Giorlando ;
        • Consigliere Lgt Salvatore Busetta ;
        • Consigliere 1°Lgt Francesco Arena.

E così, dopo essere rimasto fermo in garage per tanto tempo, lo scorso 5 gennaio, un gruppetto di soci del Moto Club ha smesso di guardarne il logo inciso su un quadretto di legno raffigurante il famoso Pellicano in motocicletta (che è appeso nei locali del Centro) e ne ha riacceso il motore.

La prima uscita del MC “il Pellicano” è stata la partecipazione alla tradizionale giornata solidale “Amici in moto Mazara del Vallo”, con la benedizione dei caschi sulla scalinata del lungomare Mazzini.

Dopo il consueto giro in moto della città, la giornata si è conclusa nel Piazzale della Lega Navale con un ricco pranzo, balli, musica e tanto divertimento.
Questa partecipazione non solo ha sancito formalmente la ripresa delle attività del nostro sodalizio, ma ha anche rappresentato l’occasione per farci la promessa che questa volta il motore non si sarebbe più spento e che in futuro ci sarebbe stato sempre qualcuno che avrebbe continuato “a fumare la pipa” (*).

Viva il Pellicano! E Mammajut!

Emanuele Alonci

La locandina dell’evento a Mazara del Vallo
Il banner del Moto Club ad indicare l’area di sosta per le moto
Il Presidente (a sx) e alcuni soci

I soci partecipanti all’evento

Birillo, mascotte del Moto Club il Pellicano per un giorno
Selfie di gruppo (1 di 2)
Selfie di gruppo  (2 di 2)
La benedizione dei caschi sulla scalinata del lungomare Mazzini (foto 1 di 3)
La benedizione dei caschi sulla scalinata del lungomare Mazzini (foto 2 di 3)
La benedizione dei caschi sulla scalinata del lungomare Mazzini (foto 3 di 3)
Selfie e sorrisi
Scambio di doni con il Presidente del Moto Club di Mazara del Vallo

Chi non muore si rivede! 1° Raduno 46° Centro Protezione Civile

40 anni sono proprio tanti.

Eh… sì… se ci volgiamo indietro e cerchiamo di fare un riassunto di ciò che è stata la nostra vita negli ultimi 40 anni, ci rendiamo conto che è pressoché impossibile narrarlo. Un’enciclopedia non sarebbe sufficiente.

C’è chi afferma che la vita sia come un romanzo, con un inizio, lo sviluppo, il climax e la conclusione e che solo quando si va in pensione ci si accorga che stia iniziando proprio l’ultima parte del romanzo stesso, quella più breve, che conduce alle ultime pagine, quelle non numerate.

In questa fase della vita esistono dei momenti che ti fanno piacevolmente rivivere le esperienze passate e che, grazie alla saggezza che portano le rughe ed i capelli bianchi e la consapevolezza della fuggevolezza del tempo, vorresti assaporare lentamente, come fa un bimbo che gusta a piccoli morsi le patatine per “farle durare di più”.

Una di queste esperienze l’ho vissuta il 23 novembre 2024, quando si è svolto, a Ciampino, il 1° Raduno del 46° Centro Protezione Civile, in occasione del 40° anniversario della sua costituzione.

I più giovani probabilmente non sanno che dal 1984 al 1988 al 15° Stormo (allora a Ciampino) vennero assegnati 4 velivoli Canadair CL215. Fu una tappa fondamentale per il sistema paese, perché permise di mettere le basi del know-how nel settore del servizio di Antincendio Boschivo, tuttora operante.

Fra i piloti, “catapultati” a Ciampino da mezza Italia, solo due, provenienti dalla 46a Brigata Aerea di Pisa, avevano esperienza di Antincendio (A/I) boschivo, avendo già volato con il G222 MAFFS (Modular Airborne FireFighting System). Tutti gli altri provenivano dalle più diverse linee e con migliaia di ore di volo sulle spalle: chi era stato istruttore a Latina – su SF260AM – o a Galatina (LE) – su MB-326 e/o 339 – o ad Amendola (FG) – su Fiat G91T; chi pilota da caccia – su F104; chi cacciabombardiere – su G91Y; chi pilota di Squadriglia SAR – su elicottero AB212 – e collegamenti – su S208 e P166, chi pilota Antisom  – su Breguet 1150 Atlantic – e chi pilota di Radiomisure – su PD808.

Fra gli Specialisti, anch’essi di provata esperienza, vi erano dei marescialloni “de’ artri tempi”, gente che aveva volato col Cant Z, il Grumman HU-16, il Dakota.

I motoristi riuscivano a fare “ad orecchio” la diagnosi di un motore stellare a 18 cilindri, i montatori si portavano a bordo “la cassetta dei ferri” con l’immancabile filo di ferro.

Tutti, in comune, avevano una cosa: la tuta da volo scolorita e gli scarponcini fuori ordinanza.

E poi… c’ero io.

Un pesce fuori dall’acqua, giovane Tenente, zero esperienza da pilota di Reparto, tuta da volo che ancora puzzava di naftalina e prima assegnazione: 15° Stormo – 46° CPC.

Appena arrivato a Ciampino, nel 1984 e nel mezzo della transizione sul Canadair  dei vecchi “manici”, mi misero in coda (ovviamente!) e nel frattempo, per evitare di farmi stare fermo:  “Vai a fare l’abilitazione sugli elicotteri a Frosinone “ – mi dissero – “può sempre servire”.

Tornato da Frosinone, in piena prima campagna A/I boschivo: “Fai l’abilitazione sull’HH3F” – mi ridissero – “ può sempre servire”.

Finita la campagna A/I estiva e l’abilitazione sull’HH3F… “vai a Guidonia a farti un po’ di esperienza sul Piaggione” (il P166 n.d.r.) – mi dissero – “ può sempre servire”.

Insomma, fino a dicembre del 1984 del Canadair sentii solo il rumore, ma anche quello, a dire il vero, mi servì.

Il 1985 fu un’altra storia.

Iniziai a fare la faticosa transizione sul CL215, contrastando lo scetticismo degli anziani che sostenevano “Er Cielle nun è n’aereo pe’ ragazzini…”, ma nel frattempo irrobustii le mie ossa svolazzando per tutta l’Italia con il P166 e il S208 in supporto alla 615a Squadriglia del mitico Nevio Lorenzoni.

Fu un soffio…

Il 31 dicembre del 1987, quando ormai il meccanismo era lubrificato e scorrevole, ci chiusero. Tutti venimmo riassegnati e, a parte qualche flebile tentativo di rivedersi negli anni immediatamente successivi, inesorabilmente ci disperdemmo.

Ritrovarsi qui, dopo 40 anni da quel 1984 non può non suscitare emozioni.

Ci si riconosce subito nonostante il tempo ci abbia cambiati nell’aspetto, con i fisici non più atletici, calvizie, canizie e sovrappesi à gogo, qualche ruga in più e gli immancabili occhiali da vista.

C’è anche chi calza “l’Amplifon”.

Gli occhi lucidi di qualcuno, che smaschera una malcelata emozione, mi ricordano quelli che da bambino aveva mia nonna quando l’andavo a trovare al paese. Ed in effetti più di qualcuno ha l’età della mia nonna di allora.

Le voci però sono le stesse. Stessi timbri, stessi accenti.

Così come gli atteggiamenti ed il portamento.

È bello però sentirli chiacchierare, raccontare e ricordare aneddoti, riiniziare gli sfottò reciproci come se ci fossimo lasciati l’altro ieri.

“Ti ricordi quella volta che…” è la domanda ricorrente.

“Arbanè!” – uno mi chiede – “quanti figli hai?”

Alla mia risposta “3” non nasconde un senso di sorpresa.

“Ma quanti anni so’ passati?” – replica – quasi come se il conteggio del tempo passato si misurasse col numero dei figli e non col calendario.

Siamo presenti però tutti o “quasi” tutti.

Mancano solo i pochi che abitano troppo lontano e che, a causa dell’età, hanno avuto difficoltà a spostarsi.

Ma mancano soprattutto i molti che hanno già spiccato l’ultimo volo e la cui assenza è la dimostrazione che “chi non muore si rivede”.

Antonio Albanese

Foto di gruppo del 46° CPC
Altra foto “storica” del personale del 46° CPC

Foto di gruppo dei radunisti

La tavolata
La torta celebrativa
Sgancio acqua del CL215
Portachiavi e adesivo ricordo
L’autore dell’articolo con il cappellino del Raduno

La Befana vola col 15° Stormo – Festa dell’Epifania di allegria e solidarietà

La tradizione di celebrare l’Epifania aprendo i portoni degli hangar alle proprie famiglie è parte della storia del 15° Stormo.

Dovendo garantire assetti ed equipaggi d’allarme h24, 365 giorni all’anno, è sempre stato un modo per mostrare ai figli il lavoro dei genitori e unire le famiglie al Reparto che impegna i papà (e da 25 anni anche le mamme) durante le Festività.

Oltre alle famiglie del personale in servizio nei vari Centri/Gruppi S.A.R. sparsi sul territorio nazionale, spesso l’evento è stato aperto ad associazioni, enti e case famiglia che si occupano di orfani o di famiglie in difficoltà, per regalare una giornata di felicità ai piccoli e un sostegno concreto a chi si occupa di loro.

Nel solco della tradizione, lo scorso 6 gennaio la Befana è arrivata a bordo degli elicotteri HH-139B del 15° Stormo per rallegrare grandi e piccini, distribuendo a tutti i bambini doni e caramelle e regalando un momento di festa a tutte le famiglie radunatesi presso gli hangar dell’82° e dell’85° Centro SAR, rispettivamente negli aeroporti di Misiliscemi (TP) e Pratica di Mare (RM). 

E non sono mancati nemmeno Babbo Natale e il Grinch!

Durante gli eventi sono stati raccolti più di 4200€ che sono stati donati all’Associazione Alichildren e la Futuro ONLUS.

Un ringraziamento speciale va all’Associazione Applausi VIP-Roma ONLUS, che con la clown terapia porta il sorriso ai piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù e dell’Istituto di riabilitazione Santa Lucia, e alla Scuola Italiana Cani Salvataggio – Lazio per aver contribuito all’intrattenimento e al successo della iniziativa dell’85° Centro SAR.

Il ringraziamento dell’Associazione Gente del Quindicesimo e mio personale va a tutti coloro che hanno lavorato e contribuito alla buona riuscita di queste iniziative che non solo uniscono le famiglie del personale ma fanno bene al cuore.

MAMMAJUT!

P.S.

La Befana ha promesso di ritornare tra i bambini e per i bambini anche il prossimo anno, con una sacca ancor più piena di doni e dolci regali.

La Befana sulla sua scopa vola con l’HH-139B
La Befana scende dall’elicottero HH-139B dell’82° Centro SAR
La Befana saluta le famiglie in attesa.
Lancio di caramelle e dolciumi per i bambini.
La Befana sorride alle famiglie intervenute all’aeroporto di Misiliscemi (TP).
La Befana nell’hangar dell’82° Centro SAR con un elicottero HH-139B
La Befana sorridente all’82° Centro SAR
L’HH-139B dell’85° Centro SAR recupera con il verricello la Befana per salvarla dalle grinfie del Grinch e portarla in dai bambini.
Foto di gruppo per l’85° Centro SAR
L’equipaggio dell’85° Centro SAR posa con gli amici della Scuola Italiana Cani Salvataggio, la Befana, Babbo Natale e il Grinch.
La Befana e Babbo Natale distribuiscono i doni col Comandante dell’85° Centro SAR.